Ipermercati format vincente negli acquisti “back to school”

Secondo i risultati dell’Osservatorio di ShopFully - DoveConviene oltre il 48% degli intervistati sceglie questo canale retail per le spese da rientro a scuola

Ipermercati, un format spesso al centro del dibattito retail e che non sta vivendo il suo momento di maggiore successo. Stando tuttavia ai risultati dell’Osservatorio di ShopFully - DoveConviene, quando si tratta di acquisti per il cosiddetto "back to school" sono proprio gli ipermercati a risultare vincenti tra le destinazioni.

L’intervista condotta da ShopFully Group su un campione di 1800 utenti DoveConviene ha infatti evidenziato che oltre il 48% sceglie proprio questo canale per comprare il materiale in vista del ritorno a scuola. Ben distanti, si attestano invece in seconda posizione le cartolerie, ferme al 26%.

La maggioranza di chi ha selezionato gli ipermercati come scelta ideale per effettuare tali acquisti sono genitori fra i 30 e i 40 anni, con figli alle scuole elementari. A orientare i consumatori nella scelta dei prodotti per il back to school sono principalmente due fattori: il gusto dei figli (45%) al Sud e Isole, il prezzo (36%) per i genitori del Nord-Ovest.

Perché gli ipermercati vincono. Considerando che oltre il 51% di loro ha in previsione di spendere al massimo 150 euro per tali acquisti, gli Iper presentano le caratteristiche ideali per bilanciare le esigenze di questo target, affiancando ad un’ampia scelta per venire incontro ai gusti vari dei figli i prezzi contenuti che i genitori cercano.

In futuro, tuttavia, le cose potrebbero cambiare. Molto diversa è infatti la situazione per i genitori under 30, che invece preferiscono per la maggior parte effettuare questo genere di acquisti all’interno di un supermercato, opzione che solo il 16,5% dei consumatori sembra preferire. Interessante notare anche che, almeno per il momento, per quest'ambito merceologico/momento d'acquisto gli italiani continuino a preferire i canali del retail tradizionale rispetto all’online (82% vs 18% degli intervistati).

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