Il Wild Alaska Seafood Month, per la sua terza edizione, punta ancora una volta alla sostenibilità, priorità imprescindibile per quanto riguarda la pesca, la più importante risorsa del Paese. Un mese ricco di eventi, di ristoranti dedicati, di promozioni, di sostegno ai commercianti…insomma una kermesse che racconterà come, in Alaska, il senso di responsabilità, proprio nei confronti della sostenibilità, sia un’assoluta priorità.
Oggi, “sostenibilità” è la parola chiave per comprendere a fondo che il nostro Pianeta ha più che mai bisogno di una svolta per essere tutelato. Una necessità che coinvolge anche, come naturale conseguenza, il campo alimentare.
Cosa stiamo mangiando? E’ una domanda che dovremmo porci ogni giorno perché la nostra salute dipende anche da ciò che mettiamo nel piatto. E, se parliamo di pesce, l’argomento diventa quanto mai delicato perchè la sua provenienza è la base per garantire freschezza, naturalità e nutrienti importanti per il nostro organismo.
I prodotti ittici dell’Alaska nascono, crescono e vivono nelle incontaminate acque del Pacifico e si nutrono esclusivamente di ciò che offre il loro habitat, senza alcun intervento da parte dell’uomo.
Ma non solo. A renderli straordinari è la gestione della pesca in Alaska che, per Costituzione, detta regole rigidissime per evitare uno dei danni più pericolosi per l’ecosistema: gli sprechi. Istituzioni, pescatori, scienziati, forze dell’ordine sono tutti coinvolti in quello che rappresenta un obiettivo comune e cioè mantenere il buon andamento dell’economia senza nuocere all’ambiente.
Tutto questo porta a far sì che i pesci dell’Alaska non siano menzionati nell’elenco delle specie in pericolo di estinzione, garantendo altresì la sopravvivenza di tutte le specie e la loro riproduzione.
Sono tanti i pesci che nuotano nell’Oceano più grande del mondo ma, quelli più gettonati nel nostro Paese sono senza dubbio il salmone, l’ikura e il black cod.
“Selvaggio, naturale, sostenibile”. E’ così che si presenta il salmone e in queste tre parole si racchiude tutta l’autenticità di un prodotto che fa bene alla salute e all’ambiente. Forse, però, non tutti sanno che di questo straordinario pesce esistono ben cinque varietà: Reale, Argentato, Keta, Rosso e Rosa. Ci sono alcune differenze tra loro per lo più legate alle dimensioni, al colore e, ad esempio nel caso di sua maestà il King, anche al prezzo. Tuttavia le caratteristiche in fatto di sapore, consistenza e versatilità in cucina sono praticamente comuni soprattutto per quanto riguarda i nutrienti.
Le loro virtù benefiche sono inestimabili, dai preziosi omega 3, fonte di grassi buoni quali DHA e EPA, che si trovano solo nel cibo proveniente dal mare, agli antiossidanti, dalle vitamine B12, A e D, a potassio e selenio, ideali per la salute. Basti pensare che il salmone selvaggio dell’Alaska è fortemente raccomandato da scienziati e nutrizionisti per aiutare il nostro fisico nei momenti più importanti della nostra vita.