Carrefour non è solo un grande retailer: Carrefour è la storia della grande distribuzione in Europa, oltre ad essere il 6° retailer del mondo e il 2° in Europa a pochissima distanza di fatturato da Tesco. In Francia Carrefour è un'istituzione e forse il più grande datore di lavoro: riceve 1 milione di curricula all'anno. Intervistato da Philippe Bertrand, giornalista di Les Echos, quotidiano francese che segue molto (e bene) l'economia mondiale e la distribuzione francese in particolare, Georges Plassat, 67 anni, presidente e direttore generale di Carrefour dal 2012, indica al lettore (e agli addetti ai lavori) le direzioni da seguire nel cammino alquanto incerto della distribuzione.
Il segreto è multiformat
Una delle vie da seguire, secondo Plassat, parte dalla multicanalità e dal multiformat, base imprescindibile per fornire ai cliente il ventaglio più ampio possibile di offerte e soluzioni, e passaggio obbligato per uscire dall'attuale crisi: "Nel nostro mercato è l'offerta che fa la differenza. Avere i format giusti in rapporto alle esigenze territoriali e assortimentali schiude ampie e ricche prospettive. Per fare due esempi: gli ipermercati garantiscono la potenza dei volumi, i supermercati e i punti di vendita più piccoli danno l'agilità della prossimità. In tutti i paesi siamo ormai multiformat con graduale spostamento del baricentro verso la prossimità".
La crisi delle economie emergenti
Plassat sostiene che si tende a dare troppa importanza ai sentimenti e alle reazioni del momento. In effetti, non ha tutti i torti. Quindi, parlando di crisi delle nuove economie, come il Brasile e la Cina, non bisogna, secondo Plassat, cedere alla tentazione del "brevetermismo" ("court-termisme"). Il Brasile, per esempio, rimane un buon mercato per Carrefour, che vi lavora da quarant'anni: secondo Plassat il Brasile ha un problema di "self-confidence", di mancanza di certezze sul futuro e soprattutto su come si evolverà lo Stato sociale.
La Cina sta attraversando un cambiamento di modelli di vita e di approccio industriale: i cinesi tendono a risparmiare di più per assicurarsi un miglior tenore di vita (acquisto dell'abitazione, per esempio), e hanno un eCommerce ben più competitivo. Ma Carrefour, che ha aperto il suo primo punto di vendita 20 anni fa, vuole mantenere una visione sul lungo periodo, favorita anche, precisa Plassat, dalla buona immagine di cui gode il gruppo.
eCommerce: "c'è veramente chi sogna un futuro di clausura domestica?"
Secondo Plassat, l'eCommerce non entra necessariamente e sempre in concorrenza con il commercio tradizionale ("brick&mortar") e comunque la tendenza, in termini sociologici e consumeristici, è quella della ricerca del contatto diretto, dell'esperienza, fenomeni favoriti dalla ricca rete di negozi che ancora contraddistingue paesi come la Francia e l'Italia: per esempio, in Francia un consumatore dista in media 4 minuti da un punto di vendita alimentare. In ogni caso, il modello di business di un grande distributore, soprattutto se internazionale, non può prescindere da un'integrazione fra l'offline e l'online.