Confagricoltura punta su un Futuro Fertile

Una commerciale nazionale che risponda a criteri di efficienza gestionale e minimizzazione dei costi di struttura: è la risposta operativa contenuta nel Piano per la competitività e la modernizzazione delle imprese messo a punto da Confagricoltura con lo scopo di ridurre il peso economico dell’acquisto dei mezzi tecnici sostenuto dalle aziende e contestualmente dare più valore alle produzioni agricole attraverso maggior dinamismo nella fase di commercializzazione.

Maggiore efficienza

Il sistema distributivo dei mezzi tecnici in Italia si compone di una pluralità di operatori tra cui 1,6 milioni di aziende agricole presenti sul territorio italiano, con forte ricadute sui costi complessivi.
Da qui nasce l’esigenza di una maggiore efficienza nel settore che Confagricoltura ha individuato nel progetto Futuro Fertile, la società costituita in forma privata e distinta da Confagricoltura, che dispone già di un consolidato know how di commercializzazione dei mezzi tecnici, mentre ha definito e sta implementando accordi strategici per la commercializzazione dei prodotti.
“Futuro Fertile –ha detto Federico Vecchioni (nella foto), presidente di Confagricoltura- costituirà il vertice di una struttura piramidale in grado di svolgere una funzione di coordinamento, sia per quel che concerne gli approvvigionamenti di mezzi tecnici, sia per quanto riguarda progetti per migliorare e valorizzare la commercializzazione dei prodotti. La raccolta degli ordini di acquisto, necessari alla programmazione delle forniture, avverrà attraverso la regia di referenti territoriali mediante l’implementazione di sistemi di raccolta “leggeri” e innovativi (anche on-line).
L’obiettivo identificato nel business plan societario prevede un risparmio sul costo d’acquisto dei mezzi tecnici di almeno il 20%.

Produzioni agricole

Lo scopo della nuova società sarà anche quello di favorire il collocamento delle produzioni delle imprese agricole. In questa fase di avvio, la spinta alla commercializzazione riguarderà principalmente due filiere, con l’obiettivo di replicare gli schemi operativi per tutte le altre entro la fase di completamento del progetto.
Il focus sarà sulla promozione di accordi con industrie di trasformazione agroalimentari di primaria importanza per la commercializzazione di produzioni cerealicole, proteoleaginose e olivicole. Di pari passo verrà promosso lo sviluppo di produzioni agricole a fini agro-energetici, come colza, girasole e soia, cercando di garantire uno sbocco di mercato tramite accordi con imprese dotate dei relativi impianti di produzione energetica.
Il business plan della società prevede, per entrambe le aree strategiche di attività (mezzi tecnici e collocamento delle produzioni agricole), il coinvolgimento, in due anni, di un aggregato di aziende in grado di esprimere circa 350.000 ettari di superficie agricola utilizzabile e di attivare un giro d’affari per una cifra prossima ai 500 milioni di euro, con la prospettiva di ulteriori e più significativi sviluppi.

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