Confcommercio, consumi in fase di stop and go

L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala, sia a giugno sia a luglio 2010, una diminuzione dell’1,3% in termini tendenziali, mentre in termini congiunturali si registra nell’ultimo bimestre una contenuta tendenza al rialzo della spesa per consumi in termini reali, con variazioni pari a +0,3% a giugno e +0,1% a luglio. “Dati, questi ultimi –segnala Confcommercio- che vanno letti con estrema, prudenza in considerazione del fatto che la spesa per consumi resta su livelli assoluti decisamente distanti dai valori ante-crisi”.

Domanda ancora debole

La debolezza della domanda e le incertezze che caratterizzano i comportamenti delle famiglie sembrano avvalorati dall’ulteriore ripiegamento mostrato dal clima di fiducia delle famiglie nel mese di agosto. Sulla base di queste evidenze, si può argomentare che la debole ripresa in atto dell’economia italiana poggia esclusivamente sulla spinta delle esportazioni. Ciò rende improbabile la prospettiva di una crescita del Pil nel 2010 sensibilmente superiore al punto percentuale.

Il sentiment delle imprese

Articolata appare la situazione sul versante del sentiment delle imprese. Ad agosto a fronte di un miglioramento del clima di fiducia degli operatori delle aziende manifatturiere e dei servizi, gli imprenditori del commercio segnalano un peggioramento.
 La presenza di aspettative più favorevoli da parte delle imprese manifatturiere deriva dal miglioramento registrato dalla produzione, tendenza che interessa in misura più contenuta i beni di consumo rispetto ad altri segmenti.
Il graduale recupero dell’attività produttiva, guidato in larga misura dal miglioramento dell’export, dovrebbe essere proseguito anche nei mesi estivi.
Stando ai risultati dell’indagine rapida di Confindustria, a luglio la produzione è aumentata dell’1,2% rispetto a giugno e gli ordinativi del 3,1%.

Dinamica dei consumi

La dinamica tendenziale dell’ICC di luglio riflette una riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (-2,0% a giugno e luglio) ed un moderato aumento della domanda di servizi (+0,4% a luglio).
I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato, a luglio 2010, un’accelerazione rispetto a quanto registrato a giugno (+1,1% a fronte dello 0,4%% del mese precedente).
Il dato ha riflesso in larga parte gli aumenti registrati nel comparto dei servizi, in particolare di quelli relativi alla mobilità.
La domanda per beni e servizi ricreativi ha mostrato, rispetto a luglio del 2009, una diminuzione dello 0,4% proseguendo nella tendenza al ridimensionamento dei consumi.
La spesa per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato, a luglio, una flessione dello 0,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, proseguendo in un trend riflessivo che permane ormai da mesi.

Ancora in crisi il settore mobilità

Anche a luglio 2010 i consumi per beni e servizi per la mobilità hanno registrato una sensibile diminuzione in termini tendenziali (-17,1%), conseguenza del netto ridimensionamento della domanda per autovetture e motocicli a cui continua ad associarsi un’evoluzione negativa della spesa per i carburanti. In progressivo miglioramento è risultata la domanda di trasporti aerei.
Si conferma anche la tendenza positiva della domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico (+2,8% tendenziale). A questa dinamica ha contribuito essenzialmente la componente relativa ai beni mentre per i servizi la fase negativa non sembra essersi ancora esaurita.
La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato una crescita dell’1,2% dei volumi acquistati dalle famiglie.
Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato, a luglio 2010, un incremento dei volumi acquistati dalle famiglie dello 0,3%. La contenuta tendenza al miglioramento registrata nell’ultimo bimestre non appare peraltro in grado di attenuare lo stato di difficoltà di un settore che sconta ormai da tempo un ridimensionamento dei consumi.

Nel mese di luglio la domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato una crescita dell’1,5%, tendenza che continua ad essere legata, in larga parte, alla dinamica registrata dagli acquisti di elettrodomestici e TV.
Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per luglio segnala una crescita dello 0,5% dei volumi acquistati.

Dinamiche congiunturali

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano a luglio 2010 un contenuto miglioramento dell’ICC rispetto al mese precedente (+0,1%).
La modesta tendenza alla crescita registrata nell’ultimo bimestre non è comunque sufficiente a garantire il recupero dei livelli di consumo registrati ad inizio anno, già inferiori rispetto ai livelli ante-crisi, e conferma la stagnazione della domanda anche al netto della componente relativa alle autovetture.
La variazione registrata a luglio è sintesi di una stabilità della componente relativa ai servizi e di un contenuto aumento della domanda di beni.
L’andamento dell’ultimo mese evidenzia peraltro come per molti segmenti della domanda le dinamiche congiunturali presentino ancora un andamento non favorevole. Le uniche variazioni positive si registrano per la domanda di beni e servizi ricreativi, per i beni e servizi per la casa e per gli alimentari, bevande e tabacchi.
L’indicatore destagionalizzato indica le difficoltà dei consumi reali delle famiglie a trovare una sicura direzione di crescita.

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