Le notizie negative che si susseguono dai mercati finanziari e la manovra correttiva decisa dal Governo si fanno sentire sui consumi. Il sentiment sta peggiorando, ma il quadro si presentava già a fine aprile deteriorato. Infatti
l'indicatore dei consumi Confcommercio (ICC) segnala per il mese una diminuzione dell'1,6% in termini tendenziali interrompendo un periodo, che durava dall'ultimo trimestre del 2009, di graduale recupero dei livelli di consumo delle famiglie. Il dato è fortemente condizionato dal crollo, largamente atteso dopo al fine degli incentivi, delle vendite delle autovetture, ma che per il largo consumo la situazione non sia rosea lo mostra il fatto che l'inflazione tendenziale appare in leggero regresso, secondo le stime preliminari Istat: un dato che si può spiegare solo con la contrazione della domanda.
I dati Confcommercio
Il dato complessivo stimato dalla Confederazione presieduta da Carlo Sangalli (in foto) riflette il ridimensionamento dei tassi di crescita dei prezzi dei beni, nonostante la progressiva tendenza all'aumento registrata dai carburanti. La domanda per i servizi di ristorazione e d'alloggio ha evidenziato, ad aprile, una flessione dell'1,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Dopo un periodo di espansione della domanda, i consumi per beni e servizi per la mobilità hanno registrato una decisa battuta d'arresto con una diminuzione del 14,8%. La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato una crescita dell'1,6% dei volumi acquistati dalle famiglie. Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato una riduzione dello 0,6% rispetto ad aprile del 2009. Il dato segue un bimestre abbastanza favorevole. La domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato una crescita dell'1,1%, legata in larga parte alla dinamica registrata dagli acquisti di elettrodomestici e TV. Infine, moderata crescita per alberghi, pasti fuori casa, beni e servizi per la casa.