Confimprese: sull’aumento Iva il pericolo non è scongiurato

Il tema dell'Iva (rinvio dell'aumento) è al centro delle preoccupazioni di una amplissima platea di imprenditori, e gli appelli al congelamento di ogni eventuale incremento dell'aliquota provengono in questo periodo soprattutto dai retailer, i più direttamente coinvolti dalla crisi dei consumi.  Confimprese dichiara una cauta soddisfazione sul rinvio dell'aumento dell'Iva.

Pericolo rinviato, non scongiurato
"Il pericolo -commenta Mario Resca (in foto), presidente Confimprese- non è scongiurato definitivamente, perché tre mesi di slittamento servono a dare una boccata di ossigeno ma non bastano a risolvere il drammatico calo consumi che il nostro Paese sta vivendo da anni. Ora è necessario trovare coperture finanziarie diverse da quelle ipotizzate dal Consiglio dei ministri, che comunque vanno a penalizzare le nostre imprese".

Misure alternative
Nella sua ultima nota stampa Resca indica nella vendita del patrimonio immobiliare dello Stato un possibile serbatoio da cui attingere risorse alternative agli inasprimenti fiscali:
"Iniziamo a cedere il patrimonio immobiliare: da maggio 2013 è operativo il Fondo per la vendita del patrimonio, il Governo deve procedere rapidamente a riguardo".

Partecipazioni pubbliche
"Il valore complessivo del demanio -recita la nota di Resca- è pari 320 miliardi di euro, tra Stato ed enti locali. Solo lo Stato centrale ha un patrimonio di 56 miliardi e ha circa 760.000 terreni pari a un valore di 300 miliardi di euro, il valore delle partecipazioni pubbliche è di 130 miliardi di euro, di cui l'80% in quote di controllo su società che gestiscono servizi pubblici locali. Mi chiedo cosa si stia ancora aspettando per procedere in tal senso".

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