Coronavirus: cosa stanno facendo i retailer

Esselunga Famagosta Milano
Tra ordinanze e accaparramento, ecco come stanno affrontando la situazione straordinaria le maggiori catene italiane, interpellate da Gdoweek sul tema

Come si stanno organizzando le catene di supermercati, ipermercati e discount di fronte all'emergenza Coronavirus che sta coinvolgendo alcune zone del nostro Paese?

Prevale un senso di prudenza, in attesa di capire come meglio muoversi, soprattutto in Lombardia e Veneto, al momento le regioni più colpite da questa situazione, a fronte dell'adeguamento alle ordinanze delle istituzioni. A seguire tutti i commenti dei responsabili delle catene interpellati da Gdoweek. Qui, invece, un focus sulle risposte degli e-tailer come Amazon e Cortilia.

"Come Federdistribuzione - ci dice Stefano Crippa, della direzione relazioni esterne dell'Associazione- stiamo monitorando fin da ieri mattina costantemente la situazione è diamo alle aziende le info necessarie per decidere al meglio. Spetta infatti solo a loro scegliere come muoversi, nei confronti dei clienti e dei collaboratori, seguendo le ordinanze delle istituzioni".

Anche per Giorgio Santambrogio, presidente di Adm e amministratore delegato di VéGé (che vede coinvolte in prima battuta Bennet, Tosano e Vega), le catene stanno lavorando nel rispetto delle indicazioni di Governo e istituzioni regionali in attesa di ulteriori aggiornamenti, che potranno essere definiti nella mattinata di domani.

Atteggiamento in linea anche da parte di Conad, Coop, Carrefour, Selex, Despar, Pam e Sun.

"Noi di Lidl -sottolinea Alessia Bonifazi, responsabile comunicazione e relazioni esterne- nelle zone della Lombardia dove sono stati identificati i contagi (per capirci i 10 Comuni della zona rossa) abbiamo rispettato l’ordinanza del ministero della salute di venerdì e chiuso sia i negozi sia il polo logistico. Stamattina abbiamo riaperto il negozio di Casalpusterlengo perché l’ordinanza comunale ci classifica come attività che eroga servizio di pubblica utilità. Per il resto siamo in contatto diretto con le autorità competenti e ci stiamo attendendo scrupolosamente alle indicazioni al fine di garantire la massima sicurezza sanitaria".

Esselunga, da parte sua, conferma il maggiore flusso di clienti nei negozi, il grande utilizzo del sito eCommerce Esselungaacasa e sottolinea l'impegno per garantire sicurezza e servizio.

Certo i negozi sono stati ovunque presi d'assalto. "Registriamo un picco nelle vendite non previsto e non usuale per il mese di febbraio -spiega Rossana Pastore, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Carrefour Italia- con spese che privilegiano prodotti di scorta".

"Come misure preventive -continua Rossana Pastore-, oltre a quelle già richieste a livello istituzionale e attivate da subito, soprattutto nei punti di vendita (una maggiore e più frequente pulizia di casse e carrelli con detergenti disinfettanti, controllo del livello di salute del personale, disinfettanti per gli addetti in negozio a titolo di prevenzione) a livello organizzativo, stiamo suggerendo al personale di sede che proviene dalle "zone rosse" o che devono fare lunghi percorsi con mezzi pubblici (treni e metropolitane) di gestire le proprie attività in home working".

"Gli accaparramenti sono iniziati da ieri -spiega Maura Latini, amministratore delegato di Coop Italia- ma succede sempre in casi di panico: capitò la stessa cosa con la Sars e il massimo avvenne con la guerra nel golfo … Al momento i supermercati nell'ordinanza lombarda sono indicati aperti, ma con l'obbligo dell'uso delle mascherine sia per il personale sia per i clienti. Situazione molto difficile ma vedremo gli sviluppi. Incrociamo le dita e lavoriamo tutti  per non far mancare i prodotti essenziali".

Anche Giorgio Santambrogio conferma il forte accaparramento dei prodotti nei negozi di alcuni soci VéGé: "Bennet, Tosano e Vega hanno vissuto oggi una continua presenza di clienti che hanno portato allo svuotamento degli scaffali, soprattutto per quei punti di vendita che si trovano nelle vicinanze delle zone più colpite da questa situazione -precisa manager-. Nei negozi, sono state attuate tutte le misure di sicurezza consigliate dalle Autorità, come le mascherine indossate dalle cassiere e dal personale nel contatto con i clienti".

Sottolineano da Gruppo Selex: "Questa mattina (24 febbraio ndr) il dato degli accessi sul nostro eCommerce cosicomodo.it ha avuto un picco con di fattore moltiplicatore del “ X 70. L'emergenza per il nostro Gruppo, al momento, equivale a far fronte alle richieste di spesa dei clienti, tutelando sia loro che i dipendenti. Inoltre, grande attenzione è dedicata agli impatti organizzativi logistici, sia delle persone sia delle merci, per mantenere un adeguato livello di servizio, non particolarmente semplice nelle 'zone rosse', dove bisogna organizzare gli spostamenti nel rispetto delle indicazioni che ci vengono trasmesse dai Ministeri coinvolti".

NaturaSì ha inviato ai propri clienti attraverso la newsletter una e-mail dove si comunica che: "Con riferimento ai casi di Coronavirus individuati in Italia negli ultimi giorni informiamo tutti i clienti che il gruppo EcorNaturaSì, consapevole dell'importanza delle misure precauzionali indicate dalle autorità sanitarie, si impegna a mettere in atto con la massima solerzia tutte le raccomandazioni che saranno emesse (...) Ricordiamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se la persona abbia il sospetto di aver contratto il Coronavirus e presenta sintomi quali tosse o starnuti o se si prende cura di una persona con sospetta infezione da Coronavirus. EcorNaturaSì rispetterà le volontà individuali di tutti coloro che vorranno comunque farne uso. Per ogni informazione in merito a quanto sopra consigliamo di attenervi al sito del Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus ".

Questa la risposta di Mario La Viola, direttore marketing, format, rete e sviluppo di Crai Secom Spa interpellato da Gdoweek: "Registriamo picchi di vendita sia offline che online, come tutti gli altri. Di sicuro conserve e grocery stanno uscendo, ma anche i freschissimi. Per il resto, stiamo seguendo le indicazioni che comunica il governo ed al tempo stesso le indicazioni che arrivano dalle istituzioni regionali. Teniamo sotto controllo le informazioni e soprattutto teniamo il più possibile allineata la rete sulle evoluzioni delle informazioni in nostro possesso e diramate dagli organi competenti".

Secondo il responsabile qualità di D.IT, Domenico Russo, riguardo alle attività di  Consorzio Europa e Realco (ndr: che operano nelle zone in cui si stanno verificando i casi di pandemia) in merito alle misure adottate nelle regioni a rischio relativamente al Coronavirus, sottolinea come la situazione stia variando di ora in ora. Per quanto riguarda quanto emerso lunedì 24 febbraio, oltre al rispetto dell’ordinanza di competenza in base alla regione di appartenenza del punto vendita/socio (secondo quanto definito nelle tre ordinanze delle regioni incriminate), è stata rivista l’agenda degli appuntamenti esterni anche in relazione alle policy adottate dalle varie aziende. "Questo clima di allarme generale, scaturito soprattutto dopo le decisioni di chiudere scuole, musei, teatri e -in generale- di sospendere qualsiasi tipo manifestazioni o iniziative pubbliche e private, sia al chiuso così come all’aperto ha provocato la corsa al rifornimento di generi alimentari anche nei supermercati dei Soci (regioni a rischio) provocando un incremento delle vendite specialmente nei settori carne, ortofrutta e igiene casa (disinfettanti e presidi medico chirurgici)".

Riceviamo e pubblichiamo da Gruppo Gabrielli: Le conseguenze del coronavirus si stanno avvertendo anche tra gli scaffali dei supermercati. “Negli ultimi due giorni, e tale andamento è confermato anche oggi , – sottolinea Mauro Carbonetti, amministratore delegato del Gruppo Gabrielli – abbiamo notato un aumento tra l'8% e il 10% dei clienti nei punti vendita a marchio Oasi e Tigre”. Una conseguenza dell'impatto che sta avendo nelle cinque regioni dove opera il Gruppo Gabrielli ovvero Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria e Molise, il coronavirus che sta mutando anche gli atteggiamenti dei consumatori. “Sugli scaffali dei nostri punti vendita – ha aggiunto l'Ad Mauro Carbonetti – le merci sono regolarmente disponibili e non abbiamo, sino ad ora, difficoltà”. Innalzati gli standard finalizzati all'igienizzazione. Nei nostri punti di vendita abbiamo innalzato i già elevatissimi standard di igienizzazione dei locali e degli strumenti messi a disposizione della clientela, come ad esempio i carrelli, per i quali i nostri clienti hanno a disposizione anche delle salviettine igienizzanti per effettuare ulteriori pulizie nei punti di contatto come i manici”.

Fa eco Bennet: "A fronte dei casi di Covid-19 registrati in Italia, si è immediatamente attivata con misure interne di prevenzione nei confronti del personale e della clientela nel pieno rispetto delle informative emesse dalle autorità competenti. Bennet assicura di essere operativa su tutti i fronti ed in grado di affrontare ogni esigenza e necessità. Tutti i prezzi coinvolti nell'emergenza sono rimasti inalterati, in modo da non gravare ulteriormente sui cittadini clienti".

Rende noto in un comunicato Despar (Aspiag Service): Tutti i punti di vendita diretti e affiliati Despar in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna sono aperti al pubblico e operativi con i normali orari di lavoro. Sottolinea Francesco Montalvo, amministratore delegato di Aspiag Service, in relazione alla diffusione del Coronavirus in Italia_ “Stiamo lavorando con grande impegno nei negozi, nelle sedi amministrative e nei reparti logistici. A partire da domenica si sono evidenziati dei picchi di accesso ai punti di vendita, ai quali stiamo rispondendo con massima dedizione e operatività, per la quale ringrazio tutti i nostri colleghi e l’indotto”. Per quanto riguarda le misure cautelative, Aspiag Service sta seguendo le indicazioni del Ministero della Salute, delle Regioni e dei Comuni. Alcune attività, come i corsi di formazione, le trasferte di lavoro per meeting e riunioni non urgenti, la selezione di personale, sono state differite. Le diverse sedi e i punti di vendita sono collegati con la Direzione Centrale con l’obiettivo di scambiare un continuo flusso di informazioni.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome