Crai adotta una nuova politica distributiva nel Nord Est

“La recente uscita dalla rete distributiva Crai delle cooperative Gruppo Al.Fa e Gruppo Spac, la cui rete rappresenta circa l’1,8% sul nostro giro d’affari, è l’effetto di un processo di riorganizzazione con cui il nostro Gruppo ha deciso di razionalizzare e potenziare la propria presenza sul territorio”, afferma Marco Bordoli, amministratore delegato di Crai Secom.

Una nuova organizzazione

In particolare Crai ha ridefinito l'ambito territoriale dello storico socio Crai Ama Est, che opera oggi con circa 400 pdv localizzati in molte province di Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Marche e che, a breve, amplierà anche le province di Ferrara e Rovigo.
Al polo Ama Crai Est è affidato lo sviluppo di Crai nell'area del Triveneto, privilegiando un'organizzazione in grado di presidiare tutte le filiere -secco, fresco e super fresco-, oltre che di erogare una serie di importanti servizi e di poter operare con un livello di costi estremamente competitivo, condizione necessaria per garantire la redditività della rete. Tematiche che confermano la centralità della rete e del punto di vendita, ribadite una volta di più in occasione del recente convegno per i 40 anni dell'organizzazione.

Gli effetti dell'uscita

Per quanto riguarda più specificamente l'impatto della fuoriuscita delle cooperative Al.fa e Spac, il management precisa che numerosi pdv di queste organizzazioni hanno comunque deciso di mantenere il marchio Crai e, quindi, di aderire alla cooperativa Ama Crai Est.

Al netto di tali pdv, l’uscita dei Cedi Alfa e Spac comporta per Crai un decremento del volume d’affari nell’area del Nord Est intorno al 10%, che comunque Crai ritiene di recuperare già nel 2014 con una gestione più strutturata ed efficiente del territorio, che consentirà certamente di operare un’affiliazione qualificata di nuova rete sulla base della nuova organizzazione.

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