Da Confimprese arriva l’allarme sui consumi nel non food

Purtroppo non è una novità di questi tempi e anche Confimprese conferma che rallentano i fatturati della distribuzione secondo i dati rilevati da Nielsen. Tuttavia nel food non tutti i dati sono negativi. "Nel mese di dicembre -commenta Mario Resca, presidente
Confimprese- è proseguito il rientro del dato di inflazione, pari al
+1,7% sul mese, riassorbito da un mutamento del comportamenti di
acquisto dei consumatori con un downgrading (variazione mix) del -1,7%. I
dati Nielsen confermano l'atteggiamento di guardia degli italiani:
oltre la metà dichiara, infatti, di destinare al risparmio il denaro
eventualmente disponibile dopo aver soddisfatto i bisogni primari,
sottraendo in questo modo ulteriori risorse ai consumi".

A rete costante non food in caduta libera
La perdita più cospicua si è registrata nel non food con un netto -5% nell'anno 2012 vs il 2011 e il -1,4% nel dicembre 2012 vs lo stesso periodo 2011. Su base annua il bruno ha lasciato sul terreno il -17,8% (-10,6% sul mese di dicembre), i giochi e il tempo libero il -4,4% (-3,5% sul mese), i libri e giornali il -1,8% (-6,9% sul mese).

Nel food c'è qualche luce
Risultati positivi, invece, nel food dove, nonostante il totale canale distribuzione moderna nel 2012 (iper+super+libero servizio) abbia subito una leggera flessione pari al -0,4% a valore e al -2% a volume, la gastronomia ha messo un segno un confortante +17% su base annua (+101,2% nel mese di dicembre), la frutta e verdura il +1,9% (8,6% sul mese).

Aree geografiche: Il Sud e le Isole in difficoltà
Quanto alle aree geografiche e sempre a rete costante, la flessione più pesante si è avuta in Sicilia, dove su base annua l'andamento dei fatturati ha segnato un -5,5% (-6,1% sul mese) e una flessione delle vendite del 7,6% (-6,6% sul mese). Male anche Molise e Basilicata (-4,9% a valore), Sardegna (-4,7%), Campania (-3,6%).
Ad aggiudicarsi la palma delle regione meglio performante la Valle D'Aosta con un trend di crescita a valore dell'11,1% nel 2012 (+13,8% sul mese di dicembre) e a volume del 10,8% (+16,2% sul mese). Seguono, su base annua e a valore, Liguria (+4,3%), Trentino (4,1%), Friuli (3,2%). In posizione arretrata Lombardia (1,8%) e Veneto (0,2%).
Un quadro questo, che rispecchia i trend per area geografica, dove l'area 4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia) ha avuto una flessione del -3,7% su base annua e l'area 3 (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) del -1,3%. Area 1 (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle D'Aosta) e area 2 (Emilia Romagna, Triveneto) hanno, di contro, mantenuto un andamento con segno positivo per tutto il 2012.

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