Dopo il dichiarato fallimento di Richard Ginori, oggi incontro con il Ministro

Dopo la decisione del Tribunale di Firenze, di respingere la richiesta di concordato preventivo presentata dai liquidatori della Richard Ginori e il sit in dei dipendenti davanti alla prefettura, per trovare una soluzione il Ministero dello Sviluppo economico ha convocato un incontro a Roma per oggi 10 gennaio.

Dichiarata fallita, respinta l'offerta Lenox Apulum
Messa in liquidazione già la scorsa primavera a causa di un bilancio consuntivo 2011 che rivelava perdite superiori al capitale sociale dell'azienda, lunedì scorso è stata dichiarata fallita giudicando il piano "dotato di intrinseca incertezza in ordine al verificarsi dei due eventi principali su cui si basa" ed è stata quindi respinta l'offerta presentata dalla statunitense Lenox e dalla rumena Apulum, scelta dai liquidatori lo scorso 14 novembre: la cordata si era impegnata a riassumere 280 lavoratori - dei 314 che, dallo scorso agosto, si trovano in cassa integrazione per cessata attività - e pagare 13 milioni, separandosi gli asset dell'azienda: il marchio Richard Ginori sarebbe andato a Lenox, mentre la fabbrica di Sesto Fiorentino sarebbe passata sotto il controllo di Apulum.

A rischio i posti di lavoro
Con la nomina di Andrea Spignoli a curatore fallimentare, avvenuta ieri, si riapre ogni scenario possibile sulla sorte della manifattura di Sesto Fiorentino. La procedura fallimentare prevede infatti la cessione degli asset sul mercato che, a differenza del concordato preventivo, non vincola troppo le aziende acquirenti a preservare la forza lavoro finora occupata, né a soddisfare i creditori chirografari.
In tal senso, rassicurazioni giungono proprio da Spignoli, già consulente tecnico d'ufficio per Richard Ginori e quindi conoscitore della realtà aziendale, che promette una pronta pubblicazione di un nuovo bando di vendita, nella convinzione che la manifattura possa essere salvata.

Ritorna in gioco Sambonet
"Attendiamo di parlare con il curatore fallimentare al fine di manifestare la nostra disponibilità a riconsiderare l'acquisizione di Richard Ginori" ha dichiarato infatti Pierluigi Coppo presidente di Sambonet.
In prima battuta (senza aver ancora incontrato il curatore fallimentare) il Gruppo Sambonet Paderno Industrie confermerebbe quindi, a grandi linee la precedente offerta, anche se rimane sempre irrisolto il problema degli immobili (il 50% è di proprietà di Richard Ginori, il restante 50% di una società di 3 immobiliaristi attualmente anch'essa in liquidazione).

Si salverebbero 150 posti di lavoro
Il gruppo si impegnerebbe cioè a riassumere 150 dipendenti, manterrebbe il sito produttivo di sesto fiorentino, spostando però il bianco a Selb (nello stabilimento Rosenthal) attiverebbe investimenti per efficientare l'azienda per un valore di 4 milioni di euro, inoltre ribadisce la sua disponibilità all'acquisizione degli immobili.
Per Sambonet Ginori rappresenterebbe un'importante integrazione della propria offerta l'obiettivo e di focalizzarsi maggiormente su produzioni di alta qualità sfruttando poi le sinergie sia industriali che commerciali del Gruppo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome