Eataly chiude il 2015 con giro d’affari a 400 milioni

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Un risultato che fa gola a molti gruppi internazionali. Ma Farinetti non cede e guarda alla quotazione e al raddoppio dei ricavi, trainati dalle prossime aperture in programma oltreconfine.

Eataly conferma trend di crescita e obiettivi futuri chiudendo il 2015 con giro d’affari a quota 400 milioni di euro e margine operativo lordo pari a 35 milioni. Un rapido sviluppo con ancora tanto potenziale per la catena di Oscar Farinetti, che non a caso attrae diversi potenziali acquirenti internazionali.

Stando alle indiscrezioni si tratta di gruppi industriali di matrice americana e cinese, mentre un’importante offerta sarebbe arrivata anche dal colosso del retail Walmart. Il patron di Eataly non cede tuttavia alle lusinghe e prosegue nell’intento di portare la società verso la quotazione a Piazza Affari per il 2017 e comunque non oltre il 2018.

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L'interno di Eataly a Milano

Il secondo traguardo da raggiungere è poi il raddoppio dei ricavi nel giro di due anni, massimo tre, arrivando al miliardo di fatturato. Un percorso che evolverà sotto la guida di Andrea Guerra,  ex consigliere del presidente del Consiglio Matteo Renzi che dal 1° ottobre 2015 ha assunto il ruolo di  direttore esecutivo dell’azienda.

Al traino del percorso anche le nuove aperture oltreconfine previste prossimamente da Eataly, che hanno preso il via con il primo store europeo inaugurato di recente a Monaco di Baviera. L’espansione toccherà oltre alla Germania anche l’Austria e la Svizzera, mentre si attendono un secondo punto di vendita a New York, lo sbarco quest’anno a Londra e l’arrivo a Parigi nel 2018.

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