Esselunga è impegnata in un tentativo pluriennale per aprire il suo primo superstore a Genova. L'are individuata e acquisita è a San Benigno, a ridosso di Sampierdarena, quindi a ovest della città della Lanterna e dell'Acquario. Come sempre in campo si muovono le solite squadre del tug-of-war burosaurico

Stando a quanto si legge sul Secolo XIX, Esselunga dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) aprire a Genova-San Benigno (ponente), mentre a levante sembrano sorgere problemi per l'insediamento Conad al posto dello Champagnat, l'esclusivo istituto di scuola media superiore ad Albaro, quartiere residenziale di Genova compreso tra la Foce a ovest, Sturla a est, San Martino a nord.
La variante al Piano urbanistico necessaria per realizzare il supermercato Conad esattamente nella parte dell'ex centro sportivo Champagnat dei Fratelli Maristi, c'è, perché approvata dalla giunta comunale: ma senza il passaggio in Consiglio non può entrare in vigore.
La partita più grossa si sta giocando, però, a ponente, con Esselunga da oltre un anno alle prese con le istituzioni e gli uffici locali per aprire il nuovo superstore (il primo a Genova) nei pressi dello svincolo della Sopraelevata adiacente alle Torri Faro: su due lotti di terreno da 3.200 e 4.900 mq separati da via Albertazzi. Questi due appezzamenti erano stati acquistati da Biasiotti Group che ha poi venduto a un apposito veicolo di Esselunga, Commerciale Dora.
Sempre secondo il principale quotidiano genovese, ai 10,5 milioni di euro incassati da Gruppo Biasiotti per la cessione delle aree, si potrebbero aggiungere altri 1,5 milioni di euro di bonus a fronte dell'ottenimento del permesso di costruzione da parte del comune di Genova. Insomma, i permessi a costruire possono valere oro zecchino.
Sembra che il sindaco di Genova, Marco Bucci, si sia mostrato favorevole (o comunque non pregiudizialmente contrario) all'apertura di Esselunga, e d'altronde il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, non ha palesato chiusure di porte verbali alle ambizioni espansionistiche di Esselunga, che da anni ci prova con Genova, invano.
La collina di S.Benigno (altrimenti nomata "Capodifaro") era un baluardo naturale che separava Genova da Sampierdarena. Si spingeva dalle montagne al mare, fino alla Lanterna. Prendeva il nome dal Monastero che vi sorgeva fin dal medio evo e che dava ospitalità ai viandanti provenienti da ponente che vi facevano tappa prima di raggiungere la città.
Al Comune forse converrebbe abbassare i livelli di buroalbagia, se è vero che la Legge Sblocca Cantieri prevede che ai Comuni vada, sotto forma di oneri di urbanizzazione, il 50% del plusvalore generato da un imprenditore privato in caso di operazioni immobiliari soggette a Variante. Sulla carta, in questo caso, sarebbero 750.000 euro del succitato bonus di un milione e mezzo.

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