Eurostat: prezzi al consumo nei 27 Ue nel 2010

Una nota Eurostat rileva le variazioni dei prezzi al consumo di beni e servizi, entro i 27 paesi dell'Unione Europea nel corso del 2010. Stabilita una media individuata con la percentuale piena (100%) - che per inciso coincide perfettamente con le rilevazioni dei prezzi in Gran Bretagna -, i dati mostrano differenze notevoli tra i valori attribuiti alle diverse nazioni.
Considerando beni e servizi nel loro complesso, quindi alimentari, alcolici e tabacco, abiti, elettronica di consumo, mezzi di trasporto personali, ristoranti e hotel, i paesi più “costosi” sono risultati quelli più a nord, in testa la Danimarca (143% rispetto alla media UE a 27), seguita dalla Finlandia (123%), mentre si trovano nella nuova Europa dell'Est le nazioni più marcatamente sotto la media. La Bulgaria è il paese più “risparmioso” in assoluto (51%), seguito da Romania (59%), Lituania, Polonia e Ungheria. L'Italia si trova al 104% rispetto alla media europea in compagnia della Germania, mentre la Francia è al 112%; subito sotto, al 97% e 96%, ci sono Spagna e Grecia. L'immagine dell'Europa dei prezzi che ne deriva è di una notevole diseguaglianza quantificabile in 92 punti percentuale (la differenza tra Danimarca e Bulgaria).

Le categorie più diseguali

A guidare la classifica delle categorie di beni o servizi nelle quali sono più marcate le differenziazioni in Europa ci sono i ristoranti e hotel, con ben 108 punti percentuali tra la costosissima Danimarca (153%) e l'economicissima Bulgaria (154%), che si conferma tale in tutte le categorie rilevate. Elevato lo scarto anche per gli alcolici e il tabacco: 95% la differenza tra l'Irlanda e la Bulgaria; in questo caso però pesano le diverse politiche di tassazione applicate da ciascun paese. Sono 75 i punti percentuali che segnano lo stacco tra i prezzi europei per alimenti e bevande non alcoliche dei paesi agli estremi. Le differenze sono meno marcate per gli abiti (51%) e l'elettronica di consumo (26%). In entrambi, la più costosa è la Svezia. Per quanto riguarda i trasporti, la Danimarca stacca tutti con il 167%, ed è seguita con il 120% dal Portogallo; parimerito invece tra Bulgaria, Romania ed Estonia all'88%. L'Italia si attesta poco sopra la media in tutti i settori citati, con la percentuale più alta del 107% per ristoranti e hotel e senza nessuna categoria sotto la media del 100%.

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