Grana padano, 2008 poco esaltante per i produttori

Un bilancio con più ombre che luci per il Grana padano nel 2008. Il Consorzio di tutela ha reso noti i primi dati sul 2008. Sul fronte produttivo, dopo un’annata del tutto atipica come quella del 2007, fortemente influenzata dal calo dei prezzi del latte nei mesi estivi, si segnala un leggero calo rispetto al 2006 (-0,04% però calcolata su un giorno lavorativo in meno, a parità di giorni la discesa è stata dello 0,31%). Dai dati resi noti dal presidente del Consorzio, Nicola Cesare Baldrighi, si ricava che le scorte nel 2008 sono calate del -7,12% rispetto al 2007, attestandosi a 1.084.163 il livello più basso degli ultimi dieci anni. Questo anche perché le vendite sono cresciute.

Il mercato
“I consumi nazionali dell’ultimo bimestre, secondo i dati Nielsen ottobre/novembre 2008 – precisa Baldrighi - sono cresciuti dell’1,4%, portando l’annata dicembre 2007/ novembre 2008 a registrare un +2,6% rispetto a quella precedente”.
L’export sembra invece aver registrato una battuta d’arresto, calando del 3% (dato tendenziale riferito ai primi 8 mesi); per quanto riguarda i formati, è ulteriormente cresciuto il segmento grattugiato e bocconcini, attestandosi al 15,5% del totale; pure i pezzi con crosta crescono leggermente, (35,9% del totale) e le forme vendute intere alla distribuzione occupano il rimanente 48,6%.
Le ombre di cui dicevamo sono rappresentate dalla scarsa remunerazione per i caseifici. “Dopo un andamento altalenante nel primo semestre 2008, dalla metà di luglio si è progressivamente perso un euro al kg, pari al 18% circa del costo di produzione – rileva Baldrighi- Invece il prezzo medio di vendita al pubblico, rilevato da Nielsen, si è attestato sugli 11 euro al kg, rimanendo praticamente costante in ogni rilevazione bimestrale”.

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