Granarolo definisce il nuovo assetto industriale

Granarolo Spa ha presentato il nuovo piano industriale 2009-2011, che prevede una concentrazione delle produzioni di yogurt e di latte a lunga conservazione nel complesso di Pasturago di Vernate (Milano), dove confluiranno le attività dello yogurtificio di Castel San Pietro Terme (Bologna) e del sito di Novara (latte Uht).
Un'operazione che comporta la chiusura dei due stabilimenti ma che, per effetto degli investimenti in atto, consente di portare a compimento il piano, salvaguardando l'occupazione. L'azienda infatti si è impegnata a riassorbire progressivamente all'interno dei propri organici i 95 addetti dei due siti produttivi dismessi -in mobilità da gennaio 2010- in un arco di tempo sostenibile, da definire
in relazione al calendario dei lavori di ampliamento e di impiantistica
nei siti che dovranno accogliere le nuove risorse.

“Se la chiusura di uno stabilimento è sempre un esito doloroso, la salvaguardia di tutti i posti di lavoro è invece un risultato straordinario, conseguito grazie al contributo responsabile di tutte le parti coinvolte - ha dichiarato Rossella Saoncella, direttore generale di Granarolo Spa, in occasione della chiusura dell'accordo sindacale l'11 novembre scorso-. Un risultato che assume maggior valore, se si considera che nello stesso accordo viene formalizzato un robusto piano di investimenti industriali nel triennio 2009-2011, con il quale intendiamo puntare con forza sullo sviluppo dei nostri business”.

Esuberi scongiurati
Il reimpiego dei lavoratori di Castel San Pietro Terme (45 persone) è
legato agli interventi di ampliamento in atto nello stabilimento dei
caseari di Bologna: 12 milioni di euro di investimenti industriali solo
nel 2009, per triplicare la capacità produttiva e saturarla a fine 2010
con il reintegro delle produzioni attualmente affidate a copacker e
mediante lo sviluppo sui mercati.
Anche lo stabilimento di Pasturago
-oggi il più grande complesso industriale del Gruppo- ha sufficiente
capacità di assorbimento nei confronti dell'organico di Novara
(composto da 50 persone), in virtù del trasferimento delle produzioni,
pur con le difficoltà legate alla maggiore distanza tra i due siti.

Parola d'ordine: concentrazione

L'operazione di concentrazione produttiva nelle aree yogurt e latte Uht è finalizzata ad elevare la capacità competitiva del Gruppo. “La precedente riorganizzazione attuata nel 2008 fu decisiva al fine di riportare in equilibrio i conti -ha commentato Saoncella- ma l'assetto produttivo del Gruppo non era ancora adeguato a sostenere il confronto con i competitor, sia nel mercato dello yogurt sia in quello del latte Uht. Se a questo aggiungiamo che Granarolo, proprio in virtù della sua leadership, è particolarmente esposta all'attacco sferrato dalla marca privata nel mercato del latte fresco e di Alta Qualità, l'esigenza di intervenire su ogni possibile sovrapposizione di costo in tutte le aree di attività del Gruppo è diventata una necessità non più procrastinabile”.

I vertici dell'azienda hanno infine confermato che è allo studio un progetto imprenditoriale co-promosso insieme ai due principali partner logistici (Ctl e Coopser), che prevede un'assunzione di responsabilità diretta da parte di Granarolo nel governo del sistema logistico-distributivo, attualmente affidato a operatori esterni.

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