Gruppo VéGé e Isa al fianco dei pastori sardi

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Gruppo VéGé e l’impresa socia Gruppo Isa si schierano al fianco dei pastori sardi nella vertenza che li vede contrapposti al comparto industriale lattiero-caseario

La posizione è netta e il sostegno è totale. Gruppo VéGé e l’impresa socia Gruppo Isa si schierano al fianco dei pastori sardi nella vertenza che li vede contrapposti al comparto industriale lattiero-caseario. In una nota le aziende definiscono la vicenda “una situazione da disinnescare con urgenza”.  E aggiungono: “Il mondo agropastorale sardo è esasperato da una situazione di crisi che si trascina da anni. Oggi è divenuta insostenibile a causa delle quotazioni al ribasso del latte ovino conferito per la trasformazione in pecorino sardo e derivati. Si tratta di una situazione che rischia di degenerare”. A sostegno della lotta dei pastori sardi le aziende inviteranno tutti i punti di vendita della rete, diretti ed affiliati, ad esporre un drappo bianco con la scritta #iostoconipastorisardi.

Giovanni Muscas, fondatore e presidente onorario del Gruppo Isa, spiega: “Essendo noi azienda di territorio, basata a Villacidro, nei nostri supermercati privilegiamo da sempre i prodotti sardi sostenendo piccole e medie realtà locali”. E prosegue: “Auspichiamo che il tavolo di filiera convocato stabilisca regole che determinino il giusto compenso per i produttori, tutelando anche le piccole realtà locali. Tutti gli attori della filiera dovrebbero perseguire in sinergia l’obiettivo di valorizzare i prodotti del settore lattierocaseario ovino, vero tesoro dell’economia sarda, soprattutto con politiche di marketing e di tutela della qualità”.

Le due società infine ipotizzano una possibile soluzione: attivare subito un tavolo di filiera. “La soluzione della crisi – spiegano - passa, senza dubbio, da investimenti in innovazione e da scelte industriali e di mercato trasparenti e lungimiranti. Per Gruppo VéGé, tuttavia, il primo e imprescindibile passo da compiere consiste nel fare in modo che ai pastori sardi sia riconosciuta una giusta remunerazione”.

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