HoMedics entra in gdo con gli elettrodomestici per il benessere

Le prospettive sono interessanti. La proposta HoMedics, infatti, mette insieme un marketing mix innovativo, in grado fra l’altro di intercettare una domanda sempre più sensibile alla cura di sé, oltretutto utilizzando prezzi abbordabili anche in ceti medio bassi. L’innovazione concreta sta nel mettere insieme una serie completa di piccoli elettrodomestici, alimentati da batterie o dalla rete, destinati al benessere, dove il concetto di benessere si basa su un originale misto di tecnologie occidentali e tecniche orientali e, infine, utilizzando per la vendita non il canale del negozio specializzato, bensì quello gdo/gss. “Attualmente siamo presenti in Coin -dice Stefano Godio
amministratore delegato di HoMedics Italy- ma stiamo per finalizzare con alcune importanti insegne della gdo. L’elemento in cui crediamo è la prova diretta al consumatore dell’efficacia dei nostri prodotti mediante la sedia dimostrativa con massaggio dalle reni alla nuca”.

Opportunità per la gdo

Prodotti facili da dimostrare, con un family style distintivo e prezzo unitario abbordabile. Target adeguato: femminile 35-65 anni, fra l’altro in progressiva estensione verso il maschile. L’assortimento è ampio si va dai piccoli massaggiatori da tre e quattro testine vibranti (6 referenze), a quelli con due o quattro sfere a percussione dotati di manico per raggiungere le più lontane aree della schiena. C’è il massaggiatore plantare in versione shiatsu e in versione idromassaggio (4 referenze) e persino il massaggiatore facciale a infrarossi. Non mancano gli strumenti per misurare la pressione (7 referenze) e una serie completa di bilance (9 referenze). Tutti i prodotti si basano su un certo livello di innovazione, ma il prodotto più innovativo è lo schienale, applicabile alla maggior parte delle seggiole e poltrone per casa e ufficio, per un massaggio shiatsu: prezzo da 129 a 299 euro.

Dopo la Gran Bretagna e i paesi scandinavi, ora l’Italia

Negli Usa HoMedics è attiva da circa vent’anni durante i quali, nella grande distribuzione ha raggiunto una quota superiore all’80%. Dopo essere entrata cinque anni fa in Gran Bretagna e due anni fa in Scandinavia, ora fa il suo ingresso nel nostro paese.

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