Il food corner di Glovo: non solo piattaforma delivery, anche co-working

Food corner Glovo
Il nuovo food corner di Glovo, a Torino, inaugura una serie di aperture previste sul territorio nazionale, a partire dalle piazze di Milano e Roma

Spazio condiviso, che racchiude al suo interno diverse realtà del mondo della ristorazione, realizzato con l’obiettivo di rafforzare le potenzialità del food delivery, sia per i partner sia per gli utenti finali: così Glovo definisce il suo primo food corner italiano aperto a Torino, al centro del quartiere di Pozzo Strada, zona ovest della città, ai confini con il comune di Grugliasco, famoso per il centro commerciale Shopville Le Gru. Un riferimento a Pozzo Strada lo troviamo anche nel logo ideato da Glovo: si chiama, infatti, Food Corner Podëstrà, dal nome dialettale del quartiere.

Food corner per preparazione, ritiro e consegna

Questo nuovo punto di preparazione/ritiro/consegna del cibo ospita 15 postazioni di cucina professionale, su una superficie di 870 mq. I clienti possono presentarsi al food corner e ordinare direttamente in loco scegliendo tra le diverse opzioni culinarie disponibili, come farebbero normalmente al di fuori di un servizio delivery. All’interno della struttura c’è anche una saletta riservata ai ciclo/motofattorini (rider), che possono, così, ricaricare i propri dispositivi mobili e fare una pausa tra un ordine e l’altro.

Food corner Glovo

L’idea di base di questo nuovo food corner è stimolare l’espansione del marchio Glovo in aree al di fuori dei principali centri cittadini, mirando a un impatto positivo sulle comunità che abitano il quartiere, riunendo le diverse cucine del mondo in un unico vicinato.

Il consumatore ordina tramite l’app, può scegliere se ritirare al food corner oppure attendere a casa dove riceverà la consegna dal corriere Glovo. Grazie ai numerosi partner che lavorano all’interno del corner, sarà possibile ordinare nello stesso tempo diverse specialità preparate nelle cucine.

I primi cinque partner

Il food corner torinese, equipaggiato con cucine professionali e fornitura necessaria agli chef che preparano piatti pronti per essere consegnati, ospiterà fino a 15 partner. Cinque sono i primi brand (Pinseria SB, Whimsy Kitchen, Amici Miei, Bun Burger e I Love Poke) ad aver aderito al progetto, già operativi. Ogni partner avrà i propri servizi, magazzini e spogliatoi per assicurare la totale tracciabilità della propria filiera.

Glovo che, lo ricordiamo, è la più grande piattaforma di consegne multi-categoria in Europa (la più famosa oggi in Italia con Just Eat e Deliveroo) ha coinvolto nel progetto anche Fijodor Benzo, attivo da vent’anni nel mondo del graffiti writing e conosciuto anche come MrFijodor. L’artista ha realizzato un murale che celebra il lavoro quotidiano dei rider, visibile nello spazio antistante il food corner, dove i fattorini attendono gli ordini preparati dalle cucine, pronti per essere ritirati e consegnati.

In arriva a Roma e Milano

“Il food corner rappresenta uno degli asset centrali su cui Glovo vuole fondare la propria strategia di crescita -spiega Elisa Pagliarani, general manager di Glovo Italia-. Dopo aver avviato con successo progetti pilota in Spagna e in altri Paesi, abbiamo captato le grandi opportunità di sviluppo che il food corner offriva in termini di business e deciso di portare anche in Italia questo format. Viste le potenzialità del progetto, dopo Torino prevediamo food corner in tutta Italia, cominciando da Roma e Milano”. L’apertura del primo food corner Glovo italiano, e dei successivi previsti, avvia una pipeline non ancora numericamente definita nei tempi e nelle location.

In sintesi questo nuovo punto di vendita Glovo non è esattamente una dark kitchen, perché è concepito come uno spazio aperto al pubblico dove i clienti vanno per ordinare direttamente in loco. Semplificando, Glovo preferisce l’espressione di food co-working: molti partner lavorano uno accanto all’altro aprendosi al territorio.

 

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