Il ministero dell’Economia conferma un 2008 negativo per i consumi

Anche le analisi del ministero dell'Economia confermano, con il crisma dell'ufficialità, che il 2008 ha visto un arretramento secco dei consumi; le spese delle famiglie residenti infatti sono aumentate del 2,3%, salendo a 922,6 miliardi di euro, ma il dato sconta la forte dinamica inflazionistica del periodo. I consumi in quantità infatti sono diminuiti dello 0,9%.

In calo ovunque
La diminuzione è stata generalizzata: dal -15,1% di acquisti dei mezzi di trasporto (che oggi si stanno riprendendo solo grazie a massicce iniezioni di contributi statali) al 5,7% di spese per articoli ricreativi o culturali. Giù dal carrello della spesa degli italiani anche alimentari (-2,5%), vino e grappa (-3,8%), vestiti e scarpe (-1,9%), giornali e libri (-2,7%). Anche la casa che, tra affitto, luce, gas, divani ed elettrodomestici e manutenzione, assorbe con i suoi 268,4 miliardi di euro quasi un terzo del portafoglio annuo delle famiglie, nel 2008 ha registrato una battuta d'arresto e gli italiani hanno praticato una strategia di rinuncia delle spese non giudicate strettamente indispensabili: a soffrirne elettrodomestici, mobili e anche… le piante. Nella sua nota di commento il ministero mette in luce anche le motivazioni psicologiche (paura della crisi, paura di perdere il posto di lavoro) alla base del comportamento delle famiglie. Una serie di timori che però non si sono ancora completamente dissolti.

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