Per i consumi di aprile deboli segnali di ripresa

Secondo le stime di Confcommercio, la fase più acuta della crisi può ritenersi superata (primo trimestre del 2009), anche se ancora non si vedono segnali concreti di un consolidamento del clima di fiducia e della ripresa dei consumi.

Tra incertezza e fiducia
Il trend della domanda delle famiglie, al netto delle componenti stagionali ed accidentali, appare ancora connotata da incertezza del dato congiunturale in volume, che ad aprile, dopo un mese di marzo positivo, torna a ridursi seppure in misura marginale (-0,4%). L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), oltre a evidenziare una stagnazione in termini tendenziali, impone una lettura dei dati con la stessa cautela di quelli relativi a marzo, in considerazione dell’influenza esercitata dal diverso periodo in cui è caduta la Pasqua negli ultimi due anni. Segnali di un contesto meno negativo rispetto ai mesi finali del 2008 e all’inizio del 2009 sembrano provenire dalle indagini relative al clima di fiducia delle famiglie, che mostra, nel mese di maggio, una moderata crescita posizionandosi sui livelli della fine del 2007. A questo dato, nel mese di maggio, si è associata una contenuta inversione di tendenza del clima di fiducia anche sul versante delle imprese manifatturiere e dei servizi.
L’estrema incertezza che caratterizza il quadro congiunturale è confermata anche dall’indagine rapida di Confindustria di maggio 2009. Infatti, la produzione industriale ha registrato, dopo il rimbalzo di aprile, una flessione dell’1,0% in termini congiunturali a cui si è associata anche una riduzione degli ordinativi (-1,2%).

Trend dei consumi
La stabilità registrata ad aprile dall’ICC riflette una sostanziale stasi della domanda sia per i beni sia per i servizi ed evidenzia l’attenuarsi delle dinamiche negative per quasi tutti i settori considerati. Solo per la mobilità il dato dell’ultimo mese mostra un arretramento rispetto ad aprile 2008.
La dinamica dei prezzi al consumo, relativa al paniere dei beni e servizi che compongono l’ICC, ha evidenziato anche nel mese di aprile 2009 una contenuta flessione (-0,1%), evoluzione che ha interessato in misura più sensibile i beni.
Ad aprile, la domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato, dopo un bimestre sostanzialmente negativo, una moderata crescita (+0,8%): riflette, insieme al permanere di una dinamica positiva dei giochi pubblici, il miglioramento della domanda relativa ai prodotti per il tempo libero. La domanda per i servizi di ristorazione e d’alloggio mostra, invece, una flessione (–1,6% in termini tendenziali), proseguendo su un trend negativo che permane ormai da alcuni mesi. Anche la dinamica della domanda relativa ai beni e servizi per la mobilità ha mostrato, dopo il rimbalzo di marzo, un contenuto arretramento (-0,3%), con riflessi meno positivi, rispetto al mese precedente, della domanda di autovetture e motocicli da parte di persone fisiche, confermando la debolezza strutturale del mercato solo in parte attenuata dagli incentivi all’acquisto. Per quanto riguarda la domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico, il dato di aprile 2009, pur segnalando il permanere di una dinamica positiva, conferma la tendenza al ridimensionamento dei tassi di crescita scesi da valori superiori al 10% della fine del 2008 al 5,2% dell’ultimo mese. A tale andamento ha contribuito sia una minor dinamicità della domanda di beni che la stagnazione della componente relativa ai servizi.

Meno negativo solo l’abbigliamento
La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato anche ad aprile un’evoluzione non particolarmente favorevole (-0,8%), andamento a cui ha concorso una dinamica meno positiva rispetto allo scorso anno dei consumi per prodotti farmaceutici e terapeutici.
Gli acquisti di articoli d’abbigliamento e calzature hanno evidenziato ad aprile, dopo un lungo periodo di consistenti riduzioni, una contenuta tendenza all’aumento (+0,4%).
La domanda di beni e servizi per la casa ha subito un’ulteriore flessione delle quantità vendute (-1,5% in termini tendenziali). Il decremento, sia pure di intensità meno elevata rispetto a quanto registrato negli ultimi mesi, conferma il permanere di una situazione critica per tutti i segmenti considerati nell’aggregato, inclusi gli elettrodomestici.
Infine, per quanto concerne la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, si segnala un’ulteriore contrazione dei volumi acquistati (-0,7%).
 

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