In arrivo la casa da 300 dollari

La casa che con solo 300 dollari potrà garantire vivibilità, un minimo di comfort, sostenibilità e sicurezza non è stata ancora materialmente costruita, ma lo sarà molto presto, è un progetto di reverse innovation, a firma di Vijay Govindarajan, fra i “best 50 Thinkers”, i più grandi pensatori del mondo del business, i guru del pensiero moderno.
Vijay Govindarajan, docente di International Business alla Tuck School of Business al Dartmouth College, in New Hampshire, ha descritto le varie fasi di realizzazione della sua nuova idea nel blog che anima nel sito della Harvard Business Review: una casa dai costi contenuti, ma con tutti i servizi minimi necessari, il costo totale 300$.

Appello a imprenditori e opinion leader
Nel sito www.300house.com, Govindarajan ha lanciato un appello a imprenditori, esperti, opinion leader, docenti per realizzare il progetto, sono già arrivate le prime adesioni, da multinazionali, ricercatori, studenti, istituzioni, docenti e agenzie governative.
La casa da 300$ trasformerebbe la vita di centinaia di milioni di persone che non hanno un tetto, trasformerebbe le bidonville in quartieri veri. Infatti, mantenendo i costi molto bassi l’idea è di dotare le abitazioni di tutti i servizi di base, come l’acqua corrente e l’elettricità. Una comunità fatta di case dignitose, permetterebbe ai suoi abitanti di vivere in un ambiente sano e sicuro, dove i più giovani possono ricevere una buona educazione.

Autosufficienza energetica
La sfida di una casa a bassissimo costo è un esempio di reverse innovation, la teoria sviluppata intorno al progetto di commercializzare, in tutto il mondo, le idee innovative concepite nei Paesi emergenti. La casa da 300$ sarà una struttura composta di un’unica stanza, con dei blocchi mobili per delimitare gli spazi, e garantire la privacy di chi li occupa. Ogni casa produrrà l’energia necessaria attraverso un pannello solare a basso costo, ci sarà un filtro per l’acqua, una batteria low cost per caricare il cellulare e computer. Sarà attrezzata con i servizi necessari, arredata con amache, tavoli e sedie pieghevoli.
L’”innovazione rovesciata”, a detta di Vijay Govindarajan, nasce per essere adottata prima nei Paesi in via di sviluppo e poi distribuita a livello globale. “I consumatori che abitano questa parte di mondo hanno richieste particolari, con una curva prezzo-qualità completamente differente dalla nostra -sostiene-, ciò produce una rivoluzione inevitabile in termini di concorrenza anche per il consumatore e l’industria occidentale”.

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