La ricetta anticrisi si chiama qualità

“Cibus è fondamentale per la diffusione del Made in Italy alimentare, per le piccole e medie imprese”. Così Giandomenico Auricchio, presidente Federalimentare, riafferma l'importanza strategica della rassegna parmense.

Il Cibus certo non arriva in un buon momento ...
Gli ultimi 12 mesi ci hanno costretto a fare i conti con fenomeni ingenti per alcuni comparti dell'agroalimentare italiano: l'aumento esponenziale dei prezzi di alcune materie prime; l'attacco, spesso ingiustificato, dei media sulla sicurezza alimentare; gli effetti negativi derivati da una politica agricola mondiale che non sempre tiene conto delle esigenze di approvvigionamento dell'alimentare. Ci sono anche novità positive, che mostrano il grande dinamismo delle imprese italiane e la loro capacità di confrontarsi con il mercato.
Il prezzo non diventerà un fattore discriminante?
Oltre la stagnazione dei consumi e da difficoltà degli italiani con minore capacità di spesa ad arrivare alla fine del mese, esistono segnali interessanti di consumi dinamici e di target emergenti di consumatori. Non tutti i “carrelli della spesa”, infatti sono in flessione: esiste una tendenza alla crescita del carrello dei prodotti “etnici”, “salute”, “pronti” e una buona tenuta di quello “lusso”.

Emergenze alimentari: come evitare crisi come quelle della bufala?
Nonostante le crisi, più mediatiche che reali, la sicurezza dei nostri prodotti non è in discussione e nessun Paese al mondo può vantare una qualità alimentare superiore alla nostra. Nostro obiettivo è potenziare la comunicazione a tutela dell'immagine delle nostre imprese che ogni anno investono circa 3 miliardi di euro in sicurezza.

Cosa si sta facendo contro il falso made in Italy?
L'industria alimentare deve fare i conti con il problema dell'“italian sounding”: cibi e bevande che nel mondo vengono prodotti e venduti utilizzando in maniera impropria parole, immagini, marchi e ricette che si richiamano all'Italia: un fenomeno con un giro d'affari di 52 miliardi di euro l'anno. Venendo poi ai risultati positivi cito l'esempio più recente. Come presidente del Comitato per la tutela dei marchi e la lotta alla contraffazione di Confindustria ho accolto con entusiasmo la vittoria di Ferrero in Cina: la contraffazione, anche in un paese lontano e difficile può essere attaccata e vinta anche semplicemente adottando le leggi in vigore.

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