Cresce l’Rfid nella filiera agroalimentare

La tecnologia Rfid, grazie alle possibilità di monitoraggio e tracking offerte, sta diventando oggetto di applicazioni e sperimentazioni sempre più frequenti nella filiera agroalimentare. Fra i progetti più attuali figura l'Rfid Logistcs Pilot, avviato presso l'Rfid Lab dell'Università di Parma, che ha l'obiettivo di testare sul campo e verificare a livello di filiera i benefici derivanti dall'utilizzo dell'identificazione in radiofrequenza e del sistema EpcGlobal. Al progetto aderiscono realtà quali Auchan, Chiesi, Cecchi Corriere, Conad, Danone, Grandi Salumifici Italiani, Goglio, Nestlé, Number 1, Lavazza, Parmacotto, Parmalat.

Un progetto di filiera

La filiera oggetto del pilota coinvolge un produttore, il suo magazzino prodotti finiti o quello di un operatore logistico, il cedi del distributore e i relativi punti di vendita. Su oltre 20.000 cartoni di prodotto verranno applicati tag Rfid all'uscita delle linee di produzione, in cui verrà codificato il seriale univoco Sgtin. Il flusso di cartoni e pallet, anch'essi identificati mediante tag Rfid e seriale Sscc, verrà quindi tracciato attraverso magazzini e depositi fino allo scaffale del pdv. Una volta rilevate dal campo, le informazioni di tracciabilità relative a pallet e cartoni verranno scambiate e condivise dai sistemi informativi mediante i meccanismi dell'Epc Network. La sperimentazione sul campo coinvolgerà la base logistica di Mamiano (Pr) di Parmacotto, il centro di distribuzione di Calcinate (Bg) e i pdv Auchan di Curno (Bg) e Rescaldina (Mi).

Cold Chain Pilot

Un altro progetto che vede protagonista l'Università di Parma è il Cold Chain Pilot, che mira a studiare e
realizzare il monitoraggio della temperatura nella catena logistica frutticola post-raccolta
per il mantenimento della catena del freddo. L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività previste dal progetto Frutticoltura Post Raccolta, presentato da CRPV, Centro Ricerche Produzioni Vegetali e da una ventina di partner accademici e industriali, e finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Il progetto, finalista all'edizione 2008 dell'Rfid Italia Award, è stato realizzato coinvolgendo 2 centri di distribuzione della Cooperativa Emiliafrutta (Apo Conerpo) e 6 pdv con lo scopo di monitorare, tramite Rfid, la temperatura delle ciliegie di Vignola durante l'attraversamento dell'intera cold chain fino alla consegna ai clienti nei punti di vendita NordiConad.
L'Università di Parma unitamente a Di.Tech, fornitore di soluzioni informatiche, si è occupata della supervisione del progetto, dell'implementazione del software di elaborazione e dell'analisi dei dati. Montalbano Technology ha fornito i tag con sensori di temperatura e Feig Electronic i reader.
Il progetto, condotto nel 2007, ha avuto una durata di un mese in coincidenza con il periodo di raccolta delle ciliegie di Vignola in Italia. Durante tale periodo, i partner del progetto hanno taggato circa 120 cassette, applicando a ciascuna un sensore di temperatura Rfid. E' stato utilizzo un tag di tipo semiattivo, dotato di batteria e operante a 13,56 MHz in conformità agli standard Iso 15693. Il tag, attivato al momento del confezionamento delle ciliegie presso la cooperativa ApoConerpo tramite un reader, iniziava a memorizzare coppie di dati tempo/temperatura all'interno del chip. Alla fine della cold chain, i tag sono stati fatti pervenire all'Università di Parma da ciascun pdv, dove sono stati acquisiti, tramite un secondo reader, i dati tempo/temperatura memorizzati in ciascuno di essi. Al termine dell'acquisizione e rimozione dei dati, i tag sono stati quindi rispediti al produttore ApoConerpo per essere riutilizzati. Un terzo reader è stato, infine, utilizzato per disattivare i tag presso i pdv a conclusione della fase di vendita delle ciliegie di Vignola.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome