La richiesta di Metro Italia: aprire i cash&carry anche ai consumatori finali

Metro Italia, con Adm, chiede di aprire temporaneamente a tutti i 380 c+c italiani, normalmente dedicati ai possessori di partita iva. "Serve una deroga temporanea come misura di emergenza. Anche noi vogliamo fare la nostra parte", afferma Tanya Kopps, Ceo di Metro Italia

Aggiornamento 30 marzo

Per diventare operativa, cosa servirebbe a questa proposta per aprire anche a clienti non muniti di partita Iva? Chiara la risposta di Tanya Koops, Ceo di Metro Italia: "Serve una deroga temporanea alla licenza di vendita, che chiediamo come misura d’emergenza affinché anche noi di Metro possiamo dare il nostro aiuto. Una deroga che può essere data dal Governo".

La proposta di Metro

In linea con Adm Associazione Distribuzione Moderna, Metro Italia, che ha sottoscritto di recente un'alleanza per gli acquisti con il Gruppo VéGé, chiede e auspica la possibilità di aprire temporaneamente e in via eccezionale anche al consumatore finale tutti i 380 cash&carry italiani (ndr: di cui 49 a insegna Metro), normalmente dedicati ai possessori di partita iva e al canale horeca (Hotel, ristoranti e caffè). La richiesta è motivata dalla necessità di “agevolare la spesa alimentare delle famiglie ed evitare lunghe attese. La spesa online e il click&collect, che nelle prime settimane erano cresciuti rispettivamente dell’80% e del 180%, oggi fanno fatica a rispondere alle continue richieste, per saturazione della capacità logistica. ”.

Il mondo dei consumi fuori casa, com’è noto, è sicuramente uno dei principali settori che dall’inizio dell’emergenza ha subìto immediatamente conseguenze molto dure, seppur necessarie -afferma Tanya Kopps Ceo di Metro Italia-. L’assortimento dei nostri punti di vendita può soddisfare anche i bisogni dei consumatori che oggi sono costretti a lunghe code fuori dalle insegne della gdo. Oltre all’ampiezza e la profondità del nostro assortimento alimentare, i nostri spazi, molto ampi, favoriscono la possibilità di mantenere le corrette distanze di sicurezza e i nostri colleghi dei punti di vendita sono preparati a gestire eventuali nuovi flussi. Inoltre, nelle nostre strutture commerciali sono in vendita formati di prodotto professionali che consentirebbero di acquistare in un’unica soluzione più prodotto e ridurre quindi il numero di spostamenti dei cittadini per fare la spesa”.

Ecco la risposta sul tema di Selex.

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