La risposta di Zalando al dilemma della moda sostenibile

Zalando moda sostenibile
Zalando moda sostenibile
La risposta di Zalando per un business che renda la moda sostenibile. Riciclo, produzione consapevole, ma anche riparazione e riuso

Si può fare business nel campo della moda, rispettando l'ambiente e conservando le risorse del Pianeta? I clienti sono sempre più consapevoli, acquistano sempre più spesso capi green, e anche produttori e retailer, come Zalando, si stanno mobilitando per una moda sostenibile. Ma come? Consumare meno risorse, non significa anche produrre meno, quindi vendere meno?

Il modello di Zalando per la moda sostenibile

Lara Coppen, responsabile della circolarità di Zalando
Lara Coppen, responsabile della circolarità di Zalando

Se il ciclo di produzione per la moda è di tipo lineare, si produce, si usa e si butta, Zalando mira a un processo circolare e per arrivare a questo obiettivo sta analizzando ciascuna fase della produzione e della filiera in modo che il cerchio si chiuda, annullando in futuro l'impatto ecologico. Oggi solo l'1% del tessile viene riciclato e reinserito nel circuito della produzione: troppo poco. Il cambiamento passa da un diverso approccio che gli stessi produttori e distributori devono diffondere, quello che passa dalla riparazione e dal riuso dei capi, dalla realizzazione di abiti che durano più a lungo, e che siano realizzati con modalità sostenibili. È solo di settembre l'annuncio della nuova fibra eco di Infinited Fiber Company, nella quale l'eTailer tedesco ha deciso di investire, ma le azioni intraprese vanno oltre.

Azioni e obiettivi di Zalando do.More

Rendere più durevole ciò che viene prodotto è il primo passo per ridurre gli sprechi. L'obiettivo è di prolungare la vita di almeno 50 milioni di capi entro il 2023, prima azione nell'elenco previsto dalla strategia do.More di Zalando. La collezione di moda sostenibile del retailer si chiama redeZign for circularity, una capsule entro il proprio brand Zign, nella quale i 50 capi, per uomo e donna più calzature e accessori, hanno un passaporto digitale. Un Qr code sull'etichetta informa il cliente su dove il capo è stato prodotto, come prendersene cura e come scambiarlo quando si decide di dismetterlo. Un modo per suggerire alle persone un nuovo modo di pensare al vestire.

Dati sui consumatori secondo lo Zalando customer attitude behaviour gap report
Dati sui consumatori secondo lo Zalando customer attitude behaviour gap report

Lara Coppen, responsabile della circolarità di Zalando, ha illustrato i dati sull'orientamento dei consumatori dallo "Zalando customer attitude behaviour gap report", dal quale emerge uno scollamento tra i desideri espressi e il comportamento di acquisto, più forte su aspetti come quello del lavoro e della responsabilità individuale, per esempio. "Oltre il 60% dei consumatori ritiene che sia importante che i propri capi di abbigliamento abbiano una seconda occasione piuttosto che finire in discarica -dice Lara Coppen-. Il nostro obiettivo è stimolare a cambiare i comportamenti, indirizzandoli verso prodotti ed esperienze circolari". Le risposte arrivano, attraverso la sperimentazione di nuove strade. Come la piattaforma online per vendere i capi usati, anche non acquistati su Zalando, e i servizi che partiranno l'11 ottobre per la cura e riparazione dei capi.

Quest'ultimo servizio in particolare viene offerto attraverso la startup inglese Save Your Wardrobe, che ha realizzato una App con lo stesso nome: sartorie e atelier locali sono in rete per prolungare la vita dei capi di moda, per ora solo nell'area di Berlino, città natale di Zalando. La logistica di questo servizio viene gestita da Zalando, che sfrutterà quanto già viene fatto per la vendita dei prodotti. A breve sarà disponibile anche a Duesseldorf e la previsione è di ampliare il servizio ad altre città.

L'acquisto di capi di seconda mano lanciato a settembre 2020 reca dati incoraggianti: l'offerta è passata da circa 20.000 capi a oltre 200.000, in 13 mercati servizi dal retailer, e viene apprezzata per rapidità di consegna, comodità nel pagamento, attenzione agli imballi senza plastica.

Digitale anche per la gestione degli scarti tessili da trasformare in nuovi tessuti: il progetto di riferimento è Sorting for circularity di Fashion for Good e prevede una tecnologia a infrarosso vicino per analizzare con maggior dettaglio il rifiuto tessile, e la mappatura degli impianti di riciclaggio per "industrializzare" e rendere sempre più normale e quindi efficiente il riciclo.

Accelerating circularity invece è il progetto che mette in rete brand, venditori al dettaglio, operatori del riciclo in modo che sia possibile seguire anche il fine vita dei capi evitando quanto più possibile la discarica.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome