La spesa alimentare si fa sempre più segmentata

L’area studi di Mediobanca offre una prima panoramica del mercato italiano della nutraceutica, offrendo anche il dettaglio delle vendite per categorie di prodotto

Consumi nutraceutica
L’area studi di Mediobanca offre una prima panoramica del mercato italiano della nutraceutica, offrendo anche il dettaglio delle vendite per categorie di prodotto

L’attenzione alla salubrità di ciò che si mette in tavola e alla sostenibilità in fase di produzione sono due fattori che vanno assumendo un peso crescente nelle abitudini alimentari degli italiani. Condizionate in parte dalla difficile stagione pandemica e per il resto dai cambiamenti strutturali in atto.

Quanto vale la nutraceutica nella spesa degli italiani

Per la prima volta l’area studi di Mediobanca ha dedicato un report al mercato del novel food e della nutraceutica, espressione quest’ultima nata dalla crasi tra le parole nutrizione e farmaceutica, che comprende l’ambito dell’alimentazione funzionale (come i prodotti senza zucchero o lattosio e quelli arricchiti con elementi chimici come ferro o magnesio), gli integratori alimentari, i cibi vegan, per l’infanzia, la carne sintetica e le farine di insetti, solo per citare i più comuni. Si tratta di un settore che a livello mondiale nel 2020 è arrivato a valere 500 miliardi di dollari (poco meno di 440 miliardi di euro) ed è atteso a una crescita di poco inferiore al 7% da qui al 2026.

Quanto all’Italia, dove le rilevazioni arrivano al consuntivo 2020, il valore di mercato è calcolato in 4,8 miliardi di euro, con la quota più consistente (3,8 miliardi, 2,9% in più del 2019, dopo che nel passato la crescita era stata spesso a due cifre percentuali annue) appannaggio degli integratori alimentari. Seguono e il comparto della nutrizione specializzata in senso stretto, con ulteriori 700 milioni (400 milioni solo le soluzioni per celiaci) e il baby food (300 milioni di euro nel 2020).

I claim nella gdo

Tramite l’Osservatorio Immagino, Mediobanca ha anche analizzato i claim della grande distribuzione organizzata, relativamente alle vendite realizzate da iper e supermercati. Al primo posto per valore nel corso del 2020 figurano i prodotti free from (cioè privi di…), a quota 6,97 miliardi di euro, un dato in crescita del 3,6% rispetto al 2019. Seguono le vendite di prodotti legati alle intolleranze (valgono 4 miliardi di euro, il 3,6% in più nel confronto annuale) e quelli rich in (3,37 miliardi, con un progresso del 3,1%). A chiudere il quadro sono i prodotti vegan, che complessivamente valgono meno degli altri (3,2 miliardi), ma sono anche quelli che mettono a segno il progresso più consistente (+5,1%).

Vendite negli iper e supermercati (2020)

€ milioni Cagr % 2020/2019
Free from 6.972 1,9
Intolleranze 4.024 3,6
Rich in 3.368 3,1
Vegan 3.204 5,1
Totale 17.568 3,1

Tra i free form dominano i prodotti senza conservanti

Lo studio di Mediobanca offre anche un’ulteriore analisi di dettaglio, relativa alle sottocategorie che compongono l’universo free form. In testa ci sono le referenze senza conservanti, che valgono 2,6 miliardi di euro, davanti a quelle senza olio di palma (1,8 miliardi), con il podio chiuso dai prodotti a ridotto contenuto di grassi (1,5 miliardi). Seguono quelli in cui sono assenti grassi saturi (1,5 miliardi), i prodotti per celiaci (3 miliardi), quelli privi di lattosio (1,3 miliardi), ricchi in fibre (un miliardo), veg (1,8 miliardi), bio (1,2 miliardi) e i vegetariani (1,1 miliardi).

Se invece si guardano al confronto annuo, sono i prodotti senza polifosfati a mettere a segno il rialzo maggiore (+12,6%), davanti a quelli senza glutammato (+10,5%).

Vendite negli iper e supermercati: dettaglio free from (2020)

€ milioni Var. % 20/19
Senza conservanti 2.566 +1,2
Senza olio di palma 1.813 +2,3
Pochi grassi 1.534 +1,5
Senza grassi saturi 1.534 +1,5
Senza coloranti 920 +2,0
Pochi zuccheri 809 +2,9
Senza additivi 614 +7,9
Senza glutammato 418 +10,5
Senza zuccheri aggiunti 418 +6,4
Senza OGM 390 +4,6
Senza grassi idrogenati 223 +5,3
Senza sale 195 +2,5
Senza polifosfati 195 +12,6
Poche calorie 139 +4,8
Senza antibiotici 84 +41,3
Non fritto 84 +10,5
Senza aspartame 28 +10,0
Totale (al netto delle duplicazioni) 6.972 +3,3

 

Passione fibre

Tra i prodotti arricchiti il valore maggiore è sviluppato da quelli che contengono fibre (1,03 miliardi), davanti ai cibi proteici (946 milioni), a quelli con vitamine (835) e integrali (724).

Nel campo delle intolleranze, tre quarti del mercato è fatto dai prodotti senza glutine (3 miliardi), con le soluzioni senza lattosio che valgono 1,3 miliardi e quelle senza glutine poco meno di 600 milioni. Quanto ai regimi alimentari, quello veg cuba 1,8 milioni, vale a dire 600 milioni in più del bio, con il kosher che si ferma a 673 milioni.

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