Lactalis alla conquista di Parmalat

Secondo Ansa l'azienda alimentare francese Lactalis, controllata dalla famiglia Besnier, ha costituito nel capitale Parmalat una posizione complessiva pari all'11,42%, rastrellando le azioni in borsa.
Tale quota dovrebbe diventare, entro il 2 aprile, il 14,3% grazie a equity swap e poi potrebbe crescere ancora. Oggi i quotidiani ne parlano come di un operazione tesa ad acquisire il controllo della società di Collecchio, da parte di Lactalis come partner industriale che si potrebbe accordare con i fondi esteri (Zenit, Skagen e Mackenzie) che detengono il 15,3% e quindi spostare la gestione oltralpe, a cominciare dal cambio dall'amministratore delegato Enrico Bondi, il traghettatore di Parmalat dalle acque torbide del crac Tanzi verso lidi più tranquilli.
Sulla possibile composizione del Cda ora esistono quattro liste in previsione dell'assemblea fissata per il 12 aprile: Lactalis, Intesa (2% di quota), i fondi esteri, Assogestioni e anche se sembra che Lactalis abbia fatto sapere che Bondi potrebbe essere accettato come presidente senza deleghe del nuovo assetto societario, permangono forti dubbi che ciò possa davvero accadere.
Lactalis, del resto, sembra gradire in modo particolare l'industria italiana visto che si è già portata in casa brand come Galbani, Invernizzi, Vallelata, Cademartori e Locatelli e quindi con Parmalat, che è una marca molto conosciuta all'estero, potrebbe costituire un colosso del food in grado di competere davvero sui mercati globali.
Su tutto questo pesa anche la posizione del governo italiano che è rimasto spiazzato dalla scalata essendosi da poco dichiarato (ministro Paolo Romani) a favore della continuità del controllo da parte italiana. Però per scongiurare l'ipotesi di un controllo francese occorrerebbe trovare una cordata che possa mettere sul tavolo soldi per acquisire quote, cosa assai difficile di questi tempi.

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