Nielsen: anche in tempo di crisi vince la qualità

È il valore, non il prezzo, la prima motivazione per la scelta di un pdv, questa la conclusione della ricerca Nielsen Global Online Shopping and Saving Strategies 2011. Il 61% dei consumatori in Europa, America Latina, Nord America e Asia Pacifico infatti mira alla qualità quando entra in negozio, mentre il 58% al prezzo basso; altri elementi importanti per oltre la metà della popolazione mondiale sono la posizione comoda del pdv, le promozioni e l'assortimento, soprattutto nei freschi. In Medio Oriente e Africa, invece, a prevalere, anche se di poco, è il prezzo, ricercato dal 59% dei consumatori contro il 54% che preferisce il valore.

Qual è l'obiettivo primario della visita presso i pdv?
Tra chi ama fare scorta di prodotti base in testa ci sono i Nord Americani (60%), perché il format predominante è l'ipermercato; molto distaccati gli altri paesi come l'Europa (37%, il 31% in Italia), l'America Latina, Africa, Medio Oriente e Asia Pacifico che prediligono rapide visite per acquistare un prodotto che manca o pochi prodotti essenziali.

Online?

La spesa online incontra l'interesse del 52% dei consumatori globali che però richiedono la consegna a domicilio (il 31% degli italiani), mentre il 36% preferiscono ritirare la merce direttamente in negozio (in Italia il 29% dei consumatori).
Ad alzare la media a favore dell'online c'è l'area Asia Pacifico (77%), contro il 20% dei nord americani e il 35% degli europei, che possono contare su una rete più capillare di negozi.

Tecniche scaccia crisi

Di fronte all'aumento dei prezzi delle materie prime, qual è la mediazione preferita dai consumatori nei loro acquisti? Il 36% acquisterebbe confezioni più grandi a prezzi più bassi per porzione; il 18% confezioni più piccole a prezzi più bassi, il 12% confezioni leggermente più piccole al prezzo attuale, mentre in coda alle preferenze c'è la possibilità di acquistare prodotti di qualità leggermente inferiore a prezzo più basso. Elevato l'apprezzamento per i coupon in USA (66%), Cina (67%), Asia Pacifico (55%) e in Italia (50%), e la previsione è che si diffondano ulteriormente grazie alle nuove tecnologie come gli smartphone.

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