Penny Market festeggia il quarto di secolo in Italia

Penny Market
Penny Market prevede già quest'anno (il 25° dall'ingresso in Italia nel 1994) 15 nuove aperture di negozi, su più regioni italiane. Gli investimenti complessivi allocati per il 2019 (70 milioni di euro) andranno anche a potenziare l'ossatura logistica e direzionale

Venticinque anni in Italia: un quarto di secolo per Penny Market, una delle prime catene e insegne tedesche (fa capo a gruppo Rewe) di supermercati low cost ad aprire nel nostro paese: una delle tedesche di più longeva vita italiana, quasi ex aequo con Lidl. Penny festeggia i 25 anni in Italia soffiando su 370 candeline, indicative, ovviamente, non degli anni, ma del numero di punti di vendita attualmente sulla penisola, riforniti da 588 fornitori italiani: il 91% del totale, a dimostrazione che un'impresa non italiana può valorizzare il patrimonio italiano di piccole e medie imprese locali.

Questi due numeri (370 e 588) sono destinati a salire sull'onda del piano di investimenti da 70 milioni di euro  orientato all'obiettivo non solo di diffondere il marchio Penny Market sul territorio nazionale, ma anche di creare valore per tutta la filiera: al primo posto, l'apertura di nuovi supermercati, poi subito dopo viene la revisione (restyling/aggiornamento) di negozi già aperti e, terza voce in ordine d'importanza, i rifacimenti.

Gotthart Klingan, Amministratore delegato di Penny Market Italia

Gli investimenti allocati per il 2019 sono anche direzionati al potenziamento delle strutture intermedie di filiera come i magazzini: a breve saranno inaugurati il centro distributivo a Catania, e la nuova sede di Cernusco sul Naviglio.

"Con il nostro arrivo nel 1994 abbiamo inaugurato un cambiamento nel mondo della distribuzione in Italia, dando inizio al rinnovo del settore grazie alla nostra formula in grado di coniugare assortimento, qualità e prezzi convenienti –commenta Gotthard Klingan Coo di Penny Market-. Negli anni abbiamo sempre accresciuto focus e attenzione sul territorio e i fornitori, contribuendo a sviluppare le aree in cui abbiamo deciso di operare. Gli investimenti per l’anno in corso si inseriscono proprio in questa strategia di crescita, che vede nell’integrazione con il tessuto socioeconomico locale uno dei principi fondamentali del nostro lavoro".

 

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