Primo semestre stabile per il Gruppo Auchan

Il Gruppo Auchan fronteggia la crisi raggiungendo un risultato -relativo al primo semestre di quest'anno- di 18,8 miliardi di euro, conquistando un +0,4% sul medesimo periodo dell'esercizio precedente. Buono l'Ebitda, pari a 929 milioni di euro (+13%), che rappresenta il 4,9% del risultato al netto delle tasse. Va comunque sottolineato che la performance del colosso francese è dovuta anche a un incremento della rete di vendita, cresciuta di 11 unità.

Il 47% del business in Francia
Il Gruppo ha incassato in patria 8,9 miliardi di euro, pari al 47% del totale. Nonostante l'effetto del cambio non favorevole all'euro, la parte del business internazionale continua a mostrare progressi, avvicinandosi al 53% contro il 50% a cui si attestava a fine 2008. “La crisi mondiale -ha dichiarato Christophe Dubrulle, presidente del Gruppo - ha inciso sui nostri risultati in maniera differente, a seconda delle nostre quattro principali attività nei 12 paesi in cui siamo presenti”. 
A registrare le migliori performance, pare siano stati gli ipermercati di Polonia, Spagna e Italia. Si tratta di un format che equivale al 79% dei risultati del Gruppo (14,9 i miliardi di euro incassati nei 479 ipermercati) e che nel periodo hanno registrato una crescita dell'1,4%.
Con i suoi 735 supermercati (di cui 591 Simply Market), Auchan è invece presente in 5 Paesi Francia, Italia, Spagna, Polonia e Russia): il risultato nel periodo di questo format è stata di 3,3 miliardi di euro.
Il Gruppo, con Immochan, è attivo anche nella gestione di centri commerciali (293 nei 12 Paesi), da cui ha tratto 223 milioni di euro.
Vanno poi aggiunti 387 milioni di euro derivanti da altre attività (Alinéa, Little Extra, Chronodrive) e da prodotti bancari di Banque Accord.

Prossimi investimenti
In questo contesto perturbato, il Gruppo Auchan ha rafforzato la selettività degli investimenti, cui ha destinato 632 milioni di euro, che risultano in diminuzione del 23,6% rispetto al medesimo periodo del 2008. La ripartizione degli investimenti è stata così stabilita: 37% in Francia, 32% in Europa occidentale e 31% nell'Europa dell'Est e in Asia.

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