Promossa class action per il risarcimento dei danni causati dai ritardi nel rimborso crediti Iva

A partire dal 2010, il rimborso dei crediti di imposta ha subìto un drastico
stallo: ad oggi, le imprese italiane sono creditrici dello Stato per circa 5 miliardi di
euro. Un procedimento giudiziario verrà iniziato avanti il Tribunale di Roma nei
confronti della Presidenza del Consiglio e del Ministero dello Sviluppo ed ha come prima firmataria la Inalpi spa, leader nazionale nella produzione di fettine a base di latte fresco e formaggio.

I più colpiti sono nel settore lattiero caseario
Particolarmente colpite sono le aziende di quei settori per i quali il credito
Iva tende ad essere strutturale quale conseguenza del differenziale di aliquota tra
beni acquistati e prodotti venduti; in primis, il settore lattiero-caseario e quello dei
mangimi.
Questa situazione si pone in palese contrasto con la disciplina nazionale e
comunitaria in materia di Iva e, tra l'altro, pone le imprese italiane in una
condizione di chiaro svantaggio competitivo rispetto ai competitors stranieri.

In Italia anche 2 anni contro i 60 giorni della Germania
Come dimostrato da alcune statistiche comparse sulla stampa, all'interno della Unione Europea l'Italia è all'ultimo posto nel pagamento dei crediti Iva, con tempi a volte prossimi a 2 anni, mentre la media dei rimborsi - ad es., in Germania, Francia e Belgio - vede i relativi crediti saldati entro 60 giorni.

L'obiettivo della class action
Ha sede a Cuneo e raggruppa piccole e medie imprese attive nel Nord Ovest del Paese, ha pertanto sentito l'esigenza di farsi promotrice di una class action che, con l'obiettivo di porre fine pro futuro al perpetuarsi di una violazione di legge da parte dello Stato, consenta altresì alle imprese di ottenere il risarcimento dei danni sin qui patiti per effetto del mancato pagamento dei rimborsi. Numerose imprese hanno manifestato l'intenzione di aderire all'azione di classe. 

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