È stata stigmatizzata l’assenza della politica, ipotizzata la possibilità di fare rete, invocato un sistema trasparente e legale. Tutto sul fil rouge di un auspicio: una maggior semplificazione del sistema. “Recuperare valore, collaborare per la qualità” è il tema del convegno che si è tenuto ieri a Vittoria (Rg), moderato da Cristina Lazzati, direttore responsabile di Gdoweek e Mark Up (New Business Media) e promosso da Emanuele Garrasi, presidente di Vittoria Mercati, società partecipata al 100% dal Comune vittoriese, nata per valorizzare il comparto ortofrutticolo e pronta a chiedere nuove denominazioni Igp e un marchio collettivo. “Vogliamo continuare a essere un punto di riferimento del settore - chiosa il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia - senza pietismo né assistenzialismo”.
Per Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, “il km 0 è la più grande fandonia sull’ortofrutta. Se presa sul serio - dice - potrebbe far regredire il comparto”. Punta, inoltre, l’accento sulla necessità di combattere l’illegalità “ma da soli - spiega - non possiamo farcela”.
Giuseppe Pavan, presidente Mercati associati, insiste sul bisogno di creare una rete tra produttori, ente gestore e amministrazione pubblica. Un concetto espresso anche da Alberto Giombetti, Coordinatore Nazionale Giunta CIA. E se Fabio Del Bravo, responsabile della direzione mercati Ismea, scongiura il pericolo della banalizzazione del prodotto locale augurando che si lavori per una più efficace comunicazione sulle caratteristiche e sulla qualità dello stesso, Roberto Della Casa, docente dell'Università di Bologna e titolare Agroter, dà una sua ricetta: “Si deve passare al concetto di sapere consapevole dando al consumatore la possibilità di capire cosa acquista e perché. Dietro ogni prodotto deve esserci una storia”.
Il giornalista Martino Ragusa ha, infine, posto l’accento su “Qualità e salubrità del prodotto. La ristorazione locale - dice - è spesso poco preparata, a valorizzare le tipicità del territorio”.