Retail Summit 2019, il retail tra fisico e digital. Al via Spazio Conad

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Spunti per il retail di successo dal 13° Consumer & Retail Summit 2019, organizzato da 24Ore Business School in collaborazione con Gdoweek e Mark Up. Gli elementi sui quali puntare e le novità annunciate da Francesco Pugliese, con la nuova insegna Spazio Conad

Ecco il Consumer & Retail Summit 2019 (QUI IN VIDEO) per immaginare il retail del futuro. Uno spazio dove condividere best practice e anche comunicare le novità. Come ha fatto subito Francesco Pugliese, Ad di Conad. A confronto tutti gli attori del mondo retail, dalla gdo ai pure player digitali, dalle tecnologie al marketing. Con l'hashtag #Retail2019 il live tweet dell'evento insieme a Mark Up

Conad al Retail Summit 2019

Tra i primi interventi della mattinata, quello di Francesco Pugliese ha subito animato l'evento annunciando, al seguito dell'acquisizione del punti di vendita Auchan, la nascita di una nuova insegna, in arrivo entro la fine del 2020: si chiamerà Spazio Conad ed unirà, sotto lo stesso tetto, prodotti food, con i freschi al centro, extralimentare e servizi, rivolti principalmente alle famiglie. A supportare questa nuova insegna, che avrà una dimensione media di 6-8.000 mq (anche se molto dipenderà dalle esigenze e dalle caratteristiche dei singoli bacini di utenza), una nuova piattaforma che aggregherà servizi bancari, assicurativi, energia, ticketing, viaggi, entertainment, ristorazione, eCommerce ....

"L'obiettivo sarà rendere i punti di vendita più attrattivi, trasformandoli in luoghi, spazi per soddisfare le esigenze e i bisogni delle famiglie a 360 grazie a un'offerta conveniente, funzionale e completa, anche rispetto a quello che oggi non vendiamo nei nostri negozi, ma rientra nelle necessità di acquisto delle famiglie", ha dichiarato Pugliese, sottolineando come il tutto sarà ben comunicato in rete come nei punti di vendita.

Fulcro del progetto l'attitudine all'ascolto e al servizio, l'essere "buoni servitori" ma in senso moderno, grazie a partnership con operatori specializzati, che mettano il loro know how nella piattaforma digitale per tutto quello che non è oggi nel business di Conad, tenendo sempre in considerazione le specificità del territorio e le esigenze locali. "Si tratta di un modo di porsi fa parte della storia stessa di Conad, del suo nascere come bottega, dall'empatia e dalla soddisfazione dei bisogni reali dei clienti attraverso un ascolto profondo, grazie ai soci. La nuova insegna mette insieme queste esperienze per essere destination", ha precisato Pugliese. Esiste anche un modello di ispirazione per la nascitura piattaforma di servizi: è quello di Tesco, il cui fatturato, oggi, è diviso al 50% tra retail e servizi.

E l'eCommerce? Ci deve essere, e in futuro avrà una quota nel food tra 5 e 10%.

Ritrovare la reason why dei punti di vendita

La tavola rotonda moderata da Cristina Lazzati, direttore di Gdoweek e Mark Up, al retail Summit 2019 ha visto protagonisti Alberto Baldan, Ad di Grandi Stazioni Retail, Pippo Cannillo, presidente e Ad Maiora-Despar Cento Sud, Camilla Lunelli, direttore comunicazione Ferrari F.lli Lunelli, José Maria Robles, general manager property management di Sonae Sierra Italy, e Massimo Sacchi, managing partner di RetAPPs. Il confronto per immaginare il punto di vendita del futuro.

Il punto di vista di Grandi Stazioni - Le stazioni ferroviarie non sono affatto centri commerciali, ma hub multimodali dove le persone si incontrano senza essere chiamate, che aggregano una quantità di persone superiore a quelle di un'intera città. E ciascuna è diversa, perché va pensata come un sistema che lega la città alla stazione, quindi offriamo servizi mirati ai target diversi. Un esempio: il negozio popup chiavi in mano.

Come sarà il nuovo tenant mix? Va verso i servizi, il food (con la ristorazione e i supermercati) e la salute e benessere, con le cliniche e i centri estetici. Poi deve essere un luogo predisposto per essere fotografato su social come Instagram.

Il futuro del supermercato nelle location travel? Fare risparmiare tempo (è un servizio!), visto che i centri commerciali periferici stanno perdendo attrattività. E dovrà esserci anche l'eCommerce.

La strategia Ferrari F.lli Lunelli - Andare dove sono le persone, con i wine bar Ferrari Spazio Bollicine, e attirare i consumatori nella cantina a Trento, dove l'azienda propone un'esperienza di gratificazione, alta ospitalità e convivialità.

Sonae Sierra: fisico e digitale in un rapporto win win - Fisico e digitale devono convivere, perché il fisico umanizza il digitale.

Maiora-Despar Centro Sud, back to basic - Il digitale è dietro le quinte, secondo Pippo Cannillo, serve a ottimizzare e migliorare le basi del retail, a servire meglio i clienti, non per dare un effetto wow. Un esempio: il volantino via sms, che ha avuto molto successo anche presso gli anziani e anche in una cittadina piccola come Spinazzola. A tutto vantaggio della sostenibilità. L'altro pilastro del retailer futuro è il personale, che si valorizza attraverso formazione e meritocrazia.

RetAPPs l'omnicanalità data driven - La tecnologia è qualcosa che può velocizzare engagement e fidelizzazione, ma deve essere usata sulla base di informazioni concrete, per esempio quelle su dove s'informa il consumatore prima di acquistare, e cosa chiede.

Tra i case history presentati al Retail Summit 2019 anche quello di Zalando, Mercato Centrale, SOK.

Il brand nell'era dell'esperienza

"Sono stufo di negozi belli, pensati più per l'architettura che per gli uomini", esordisce Roger Botti, direttore generale e direttore creativo Robilant Associati. Come uscirne, per non perdere il preziosissimo patrimonio dei negozi dei nostri centri storici? Con i rituali, perché i rituali sono memorabili, possono caratterizzare il punto di vendita e far sì che il consumatore decida di frequentarlo. La pubblicità del brand invece, dice Botti, non si ricorda. E il rituale è essenzialmente il servizio, associato al brand però.

I suggerimenti che dà Botti sono semplici ma spesso trascurati dai retailer nostrani: dimostrano cura, attenzione, sono "piccole cose che toccano il cuore", che il digital non può dare. Alcuni esempi: il sorriso, il pacchetto, il teatro del fare (la granita, per esempio), la qualità top di un monoprodotto, il rituale della scelta, il rituale del consumo in un ambiente piacevole.

La ristorazione, sempre più centrale

Dopo l'intervento di Matteo Pogliani dedicato all'influencer marketing, l'ultimo panel dell'evento è dedicato alla ristorazione, con una tavola rotonda moderata da Francesco Oldani cui hanno partecipato Giancarlo Bassi, già presidente Oriocenter e Il Globo, Giampaolo Grossi, general manager Starbucks Italy e Massimo Innocenti, Ceo & founder Spontini Holding. A corredo i case history di Deliveroo con lo head of marketing Marco Galimberti, e di Pescaria, con Bartolo L'Abbate, il fondatore.

I dati portati dai relatori, in particolare Giancarlo Bassi, confermano che le nuove ancore dei centri commerciali oggi sono i ristoranti e le food court, non più l'ipermercato. Questo spinge chi gestisce centri commerciali a rivedere il mix d'offerta per rispondere a queste nuove esigenze.

Tornano anche per la ristorazione gli elementi "basici" che il retail ha messo in luce: di fronte a un'offerta che rimane la stessa, per esempio la pizza di Spontini, la differenza in Italia e all'estero la fa il punto di vendita, con le persone che lo animano, vero ambasciatore del brand.

 

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