Pringles passa di mano. La notizia era data per assodata da mesi, anche noi ne avevamo parlato in aprile 2011, ma ora c’è stato un colpo di scena. A comprare non sarà Diamond Foods, coinvolta da un grave scandalo contabile, ma Kellogg, che intende così rafforzare il suo business nel settore degli snack.
Diamond aveva raggiunto un preaccordo impegnativo con Procter & Gamble, la multinazionale che ha lanciato nel 1968 le Pringles; il contratto, che prevedeva un costo di 2,35 miliardi di dollari è stato sciolto di comune accordo e senza penali. Per P&G l’utile netto dell’operazione dovrebbe attestarsi attorno al miliardo e mezzo di dollari, con un incremento di valore delle azioni di circa 50 centesimi.
Il mercato degli snack è molto attrattivo
Il costo per Kellogg, che diventerà proprietaria a tutti gli effetti prima dell’estate, è stimato in 2,7 miliardi di dollari. L’operazione prevede l’assorbimento di 1.700 dipendenti.
Il mercato degli snack è considerato altamente strategico perché continua a crescere con tassi attorno al 5% all’anno nei paesi più ricchi e a doppia cifra nei mercati emergenti. Tra il 2005 e il 2010 le vendite degli snack sono cresciute del 4,3% all’anno nei Paesi sviluppati e del 9,6% nei Paesi emergenti.