Stati Generali del Commercio: quale sviluppo per l’immediato futuro

Riportiamo alcuni spunti dall'intervento che Giovanni Cobolli Gigli ha tenuto agli Stati Generali del Commercio della Lombardia.
"Il commercio rappresenta una risorsa fondamentale per il sistema economico e sociale della Lombardia: in chiave di Pil, di occupazione, di sviluppo, di servizio al cittadino.
In questo momento di crisi dei consumi sta certamente soffrendo, in tutte le sue formule, ma rimane un settore vitale, che va sostenuto e ha tutte le potenzialità per tornare a crescere a sostegno della più generale ripresa dell'intera economia regionale".

Alcuni elementi chiave

-Sta cambiando il consumatore, che non si limita a spendere meno, ma spende in modo diverso, anche seguendo stili di vita in via di modificazione.

-Si sviluppano piccole catene di negozi. L'attività commerciale o tende a specializzarsi o a diversificarsi, ma esce da quell'anonimato che la rende poco competitiva.
-Cresce il franchising.
-Crescono gli ambulanti, per i quali è necessario affrontare il tema della contraffazione e, ancor di più, quello dell'abusivismo a tutela degli operatori e dei clienti.

-Un commercio in fermento per guardare al futuro deve accettare il cambiamento, deve capire che consumatore avrà di fronte e dovrà ridisegnarsi per soddisfarne i bisogni.

Il commercio del futuro

Dovrà essere costruito sulla base di tre pilastri:
coerenza con i nuovi bisogni dei consumatori;
tutela della libertà imprenditoriale in un ambito di corretta concorrenza tra operatori, con Comuni e Regioni che devono evitare di imporre vincoli che limitino lo sviluppo e la libertà di movimento delle imprese a favore di principi urbanistici adeguati un loro coerente inserimento nel territorio;
sviluppo sostenibile nel rispetto dell'ambiente, delle persone e della legalità.

Serve una nuova urbanistica

La crescente rilevanza delle polarità commerciali rispetto alle tipologie di vendita e il venire meno della contrapposizione fra piccoli e grandi pdv, piccole e grandi imprese sono i due fattori che dovrebbero orientare l'urbanistica commerciale nel prossimo futuro.
In particolare, rispetto al passato, oggi è necessario pensare all'urbanistica commerciale in termini di integrazione delle diverse tipologie di polarità esistenti e pianificabili, polarità in cui devono trovare spazio esercizi grandi e piccoli, al di fuori di una contrapposizione che non trova più giustificazioni.
Il compito dell'urbanistica commerciale è quello di predisporre degli
spazi organizzati, lasciando agli operatori di valutare dove insediarsi e
al consumatore di scegliere a quali polarità fare riferimento per i
suoi acquisti.

Territorio e concorrenza
Nel contesto di un commercio economicamente evoluto, lo sviluppo del franchising e di grandi imprese che operano con piccole superfici specializzate e dei monomarca porta alla coesistenza di pdv di piccola superficie gestiti da indipendenti e da gruppi con estese reti di vendita. Il compito della regolamentazione commerciale, quindi, non può essere quello di stabilire quante e quali tipologie di vendita debbano avere accesso al mercato, ma di fornire contesti di potenziale localizzazione a tutti gli operatori, dove essi competeranno con quelli che già vi si trovano e, tutti insieme come polarità, con le polarità rivali.

Il ruolo della distribuzione moderna
In questo scenario, la Distribuzione Moderna deve essere vista come un partner per sviluppare quelle politiche di cambiamento e rinnovamento che possono dare al commercio un ruolo trainante nello sviluppo della Regione.

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