Syngenta chiude bene il 2010 e appronta nuova organizzazione

Syngenta ha avuto nel 2010, risultati significativemente positivi, sia con la parte Seeds che con la Crop Protection, cresciute a tassi costanti in valore rispettivamente dell'8% e del 3%. Il margine lordo ha raggiunto i 2,5 mld di dollari, di cui 2,2 da parte di Crop Protection. L'utile per azione è in aumento del 2%.
"La forte crescita dei volumi a partire dal secondo trimestre del 2010 -ha commentato Mike Mack, Ceo Syngenta- ha più che compensato l'effetto della riduzione dei prezzi dei prodotti di Crop Protection e ha evidenziato un costante aumento della domanda nel nostro settore. Il risultato di fine anno mette in mostra un incremento della profittabilità di Seeds, grazie ad un sempre maggiore riconoscimento da parte della clientela della superiorità e dell'ampiezza della nostra tecnologia.
Le vendite attestate nel 2010 a 11,6 mld di dollari sono quasi raddoppiate dalla creazione di Syngenta dieci anni fa. La crescita globale di Crop Protection e Seeds si è accompagnata ad un importante aumento della profittabilità, con un margine lordo del 21,5% in crescita rispetto al 17,8% registrato nel 2010. Il nostro obiettivo è creare valore aggiunto per i nostri azionisti, ma anche per i nostri partner e per gli agricoltori".

Cambio di strategia e di organizzazione
Come evidenziato da Luigi Radaelli, Ad si Syngenta Italia, poiché "i cambiamenti è meglio farli quando le cose vanno bene" si è approfittato del bilancio favorevole per implementare un nuovo assetto organizzativo in grado di affrontare meglio le sfide di un agribusiness sempre più elemento chiave in un mondo in continua crescita demografica.
Tre gli assi principali del riassetto:
1) focus totale sul cliente agricoltore con la creazione di nuovo figure tecniche di account in grado di "ragionare come un coltivatore" e quindi "essere totalmente dalla sua parte";
2) integrazione dei centri di R&D con 1 mld di dollari di previsti investimenti;
3) ridistribuzione delle aree commerciali, assegnando all'Italia, e soprattutto alle sue peculiarità agricole, ruolo di area geografica di riferimento al pari di realtà molto più grandi, vedi ad esempio Usa e Cina.

Valorizzare il know how
È chiaro che lo scopo di questo cambio di strategia è di realizzare più efficienza all'interno del corpo centrale dell'organizzazione, per essere più celeri nello sviluppo di nuovi prodotti, nella valorizzazione del know how interno, dando nel contempo più ascolto alle esigenze della clientela grazie alla figura dell'account. Rimane però la sfida del reperimento (all'interno dell'organizzazione) delle persone professionalmente adeguate al ruolo di consulente e della loro formazione. Per quanto riguarda i tempi, il progetto formativo è già iniziato e dovrebbe dare i primi risultati entro pochi mesi, mentre per quanto riguarda il numero delle persone Radaelli ha precisato che si tratta di un "informazione riservata".

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome