Tesco prepara l’ingresso nel discount

Tesco
Non è ufficiale, ma secondo le prime indiscrezioni, Tesco si preparerebbe ad aprire 60 discount da settembre in poi per contrastare l'avanzata di Aldi e Lidl

Tesco gioca la carta del discount per contrastare l'avanzata di Lidl e Aldi nel mercato Uk. Secondo quanto riportato dal serissimo quotidiano inglese The Guardian, avrebbe anche già trovato l'insegna: Jack. La vociferata assunzione di Lawrence Harvey, un ex top manager di Aldi, sarebbe dunque funzionale a questo obiettivo. Che si potrebbe concretare con l'apertura di almeno 60 punti di vendita a brevissimo termine. Il primo gruppo distributivo inglese sta infatti cercando personale per un nuovo e non specificato format da inaugurare dopo la pausa estiva, in località come Immingham nel Lincolnshire, Chatteris nel Cambridgeshire e Wandsworth, quartiere a sud-ovest di Londra citato in una grande canzone dei Genesis (The Battle of Epping Forest). Si tratta di luoghi nei quali Tesco ha negozi fantasma o come dicono Oltremanica con espressione icastica e non facilmente traducibile, "mothballed sites" cioè location in naftalina.
Tesco dovrebbe agire direttamente e autonomamente, cioè al di fuori del quadro spesso confuso ed effimero delle partnership, come quella tra Sainsbury's e la danese Netto che non è andata benissimo perché durata due anni. D'altronde, la stessa Tesco ci provò con il discount, addirittura negli anni Ottanta del secolo scorso, con Victor Value che si rivelò un fallimento causato dal timore -più che giustificato - che una diversificazione di questo tipo cannibalizzasse la rete dei supermercati tradizionali (ed è così in effetti).

Insieme, Aldi e Lidl detengono una quota di mercato che sfiora il 14% (13,8% per l'esattezza) rispetto al 9% di quattro anni fa, secondo i dati (12 settimane al 17 giugno 2018) di Kantar WorldPanel. Le vendite dei due discounter tedeschi sono aumentate in un anno dell'8% mentre i "big four" (Tesco, Sainsbury's, Asda e Morrisons) a stento tengono il passo con l'inflazione.

Per quanto riguarda lo specifico del format, alcune indiscrezioni, riportate sempre dal The Guardian, indicherebbero un'impostazione dei punti di vendita e dell'attività commerciale più simile a Costco che a un discounter tradizionale, il che sarebbe anche logico, vista la recente acquisizione di Booker, il più grande grossista dell'Isola, da parte di Tesco.

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