Un 2021 stabile per Coop Italia

Un giro d’affari in crescita e l’obiettivo di mantenere la situazione anche grazie al nuovo posizionamento disegnato con il rinnovato ruolo delle mdd

L’Assemblea di Bilancio di Coop Italia fotografa i numeri del 2021, un anno altalenante che ha visto l’attenuarsi della pandemia, soprattutto a livello di restrizioni, dando così uno spiraglio positivo al settore, e il successivo prevalere di nuovi fattori negativi: prima fra tutti l’inflazione, che pesa già sul portafoglio degli italiani. Per Coop Italia l’anno passato è stato stabile, parlano i dati: un giro d’affari retail pari a 13,2 miliardi di euro. Generata un’occupazione di circa 56.000 dipendenti, con un aumento delle donne in ruoli direttivi (34%). Il prodotto a marchio raggiunge quota 3 miliardi di euro, con un’incidenza sul totale vendite del 30%. Anche l’operatore di telefonia mobile, CoopVoce, che si appoggia a Tim, si ricava uno spazio di quasi 2 milioni di clienti.

Riposizionamento con circa 5.000 mdd

Avviato il progetto di riposizionamento dei nuovi prodotti a marchio Coop con l’arrivo a scaffale delle prime 700 referenze mdd, a partire dalla prima colazione. Il progetto, in preparazione da oltre un anno, porterà a un’innovazione dell’offerta per il 50%, coprendo segmenti di mercato nei quali prima non erano presenti le private label, o andando ad ampliare in maniera consistente le gamme già in vendita. Già alla fine dello scorso anno era arrivata a scaffale la nuova linea dei rossi (pomodori e derivati).

Inflazione e mdd

“In un anno tutto è cambiato -ha commentato Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori)-. Avevamo chiuso il 2020 contrassegnato dalla pandemia e dal lockdown e fino a prima dell’estate guardavamo con speranza al futuro. Poi le difficoltà ulteriormente acuite oggi da una guerra poco lontano da noi di cui non conosciamo gli esiti”. L’ingresso di nuovi mdd garantisce accessibilità dei prezzi, qualità e trasparenza in un momento di inflazione avversa che potrebbe arrivare al 10%. “Coop ha contenuto fino a ora gli aumenti -continua Pedroni-, ma è prevedibile che l’inflazione aumenterà; il prodotto a marchio rappresenta anche da questo punto di vista un presidio di garanzia”.

 

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