Despar insegna le buone abitudini alimentari

Aspiag Service, la concessionaria Despar per Triveneto e Emilia Romagna, propone alle scuole primarie l’iniziativa per impartire buone abitudini alimentari

Aspiag Service, la concessionaria Despar per Triveneto e Emilia Romagna, propone alle scuole primarie ormai dal 2007 l’iniziativa per impartire agli studenti buone abitudini alimentari. Il progetto torna anche quest’anno.

Nei quasi tredici anni di storia de Le Buone Abitudini . spiega Marco Marchetti, responsabile digital marketing e eventi di Despar, nonché uno dei promotori del progetto - abbiamo incontrato più di cinquantamila bambini, con i loro insegnanti e anche con le loro famiglie: ogni anno raccogliamo commenti sempre più positivi, per la qualità dei contenuti e delle attività che mettiamo a punto grazie al team di specialisti con cui collaboriamo”.

L’iniziativa prevede un ciclo educativo completo, per la scuola primaria con vari passaggi già programmati. Cinque in tutto le fasi: la prima riguarda la formazione degli insegnanti con un incontro di due ore, durante le quali il team di esperti del progetto presentano gli obiettivi, la metodologia e i contenuti de Le Buone Abitudini. Subito dopo c’è la scelta del percorso: il progetto propone cinque percorsi di educazione alimentare, differenziati per tema e pensati appositamente per ciascuna fascia di età degli alunni. È previsto inoltre un servizio tutoring che garantisce la consulenza degli specialisti per gli insegnanti che desiderano confronto, approfondimento o chiarimento riguardo i temi trattati nei vari percorsi. A questo si aggiunge l’attività di supporto a coronamento del percorso svolto in classe. Ma ci sono anche incontri rivolti ai genitori affidati a un medico nutrizionista e a due attori, che approfondiscono il tema della corretta alimentazione e della salute per la famiglia. A sostegno dell’iniziativa è stato attivato un sito internet dedicato www.lebuoneabitudini.despar.it,

“La prossima tappa – conclude  Marco Marchetti - sarà quella di misurare, in collaborazione con l’Università di Padova, il reale impatto di questa proposta educativa sullo stile di vita dei bambini e delle famiglie. Ci stiamo già lavorando”.

 

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