Il visual seduce con la creazione di esperienza

Capace di narrare un brand-insegna, è l'organizzazione di un percorso sensoriale tra prodotti, spazi e comunicazione in store (da Gdoweek n. 17)

 

Al tempo di Amazon, Yoox e dei colossi dell’eCommerce sembra  sempre più difficile invogliare le persone a visitare i negozi fisici, ma ancor più complesso (per tutti) è stabilire con loro una relazione efficace. Il visual merchandiser oggi ha il compito arduo di comunicare il prodotto, di attrarre i visitatori all’interno degli spazi di vendita e di sedurli in un attimo attraverso la creazione di un’esperienza positiva che abbia la forza di essere ricordata tra i mille stimoli quotidiani. Un negozio è un mondo emozionante, è la scenografia narrativa del brand, uno spazio organizzato in un percorso sensoriale che conduce all’acquisto. Se la vetrina è la prima interfaccia con il visitatore e annuncia l’accesso all’universo dell’insegna, la presentazione degli articoli nel negozio è simile a una rappresentazione teatrale in cui i consumatori sono invitati a fermarsi e stimolati a interagire con il prodotto in modo nuovo. Ci troviamo oggi di fronte a uno scenario mutevole in cui le regole del linguaggio espositivo sono in continua evoluzione. Abbiamo cercato di intercettare alcune delle tendenze vincenti nel campo del visual merchandising attraverso le testimonianze dirette dei professionisti del settore.

Il prodotto è il protagonista
“La prima e più importante regola per una presentazione efficace e di successo è avere un buon prodotto. Tutto il resto è secondario” sostiene Franco Costa,  presidente  e amministratore  delegato  di  Costa Group, azienda specializzata nel food enterteinment. Nell’universo food un’esposizione minimalista, che all’altezza dello sguardo (dai 60 ai 170 centimetri da terra) sia il più possibile essenziale, è estremamente efficace. Nulla deve distrarre dal prodotto che deve essere l’assoluto protagonista. All’esposizione spetta il compito di esaltarne le caratteristiche intrinseche, che parlino della sua origine, del suo territorio, del suo uso, delle sue qualità.

Sì alle scritte, ma non troppe
Altra tendenza vincente nel settore è l’utilizzo di scritte e messaggi. In questo caso l’allestimento conferisce visibilità al mondo di domande e risposte possibili che anima il cliente. Si nota una presenza assidua di scritte nei punti di vendita, spesso con un lettering ricercato che attrae l’attenzione anche come immagine grafica, tendenza che si estende anche alle vetrine nell’intento di farle assomigliare a schermi di smartphone o computer in grado di aggiungere informazioni agli articoli in esposizione. Occorre però non esagerare, non opprimere il cliente con mille messaggi, basta sceglierne uno che suggerisca molto, un cartello che evochi il mondo in cui l’azienda vive.

L'intero articolo su Gdoweek n. 17

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