Polli entra in Francia

I prodotti della F.lli Polli, azienda toscana della tradizione gastronomica italiana nel settore delle conserve vegetali, entrano in gdo Francia usando oltre aa altre insegne il canale più selettivo della grande distribuzione gourmet: Galeries Lafayette.

Obiettivo: fatturato di 5 milioni anno entro il 2020

Polli debutta sul mercato francese con una produzione che supera le 20.000 tonnellate di verdure l'anno, ovvero più di 60 milioni di vasi e 8 milioni di vaschette, che danno vita ad un'ampia gamma di prodotti in grado di soddisfare varie fasce di consumo. La storica azienda toscana, attiva da 140 anni nel settore delle conserve vegetali e già presente in circa 40 Paesi,  ed ora entra in oltre 150 negozi in tutta Francia, fra cui il gruppo delle Galeries Lafayette, simbolo della grande distribuzione francese di qualità. È entrato non solo nello storico Boulevard Haussmann a Parigi ma anche nel grande magazzino del Cap 3000 vicino a Nizza e in quello alla Borsa a Marsiglia.

Selezionate due gamme
Ad essere selezionate per la Francia sono state le due gamme Antipasti (sottoli) e dei Caviar de légumes (bruschette), composte in totale da otto prodotti. Una scelta effettuata nell'attuale produzione che contempla 380 referenze. "Essere scelti da uno dei templi della grande distribuzione come le Galeries Lafayette è per noi un grande onore -afferma Gérard Franzin, direttore marketing della Fratelli Polli spa e responsabile per il mercato francese- e rappresenta un piccolo passo verso uno sviluppo più capillare all'interno del territorio francese. Ad attrarre il mercato d'Oltralpe sono l'alta qualità dei prodotti realizzati direttamente in Italia, il packaging caratteristico e la nostra ampia offerta, tutti elementi che ci permettono di essere considerati dei produttori italiani d'eccellenza".

Altre catene interessate
La F.lli Polli entra in 150 negozi di alcune delle catene più diffuse in Francia: Leclerc, Intermarché e Système U. Un numero che, stando alle previsioni, dovrebbe crescere ampiamente entro la fine dell'anno.
Gérard Franzin spiega così le differenze fra il mercato italiano e quello francese: "Anche se i due Paesi sono vicini e si stima che in Francia ci siano 4 milioni di persone che abbiano origine italiana, pari al 7% della popolazione totale francese, la conoscenza dei prodotti italiani e loro abitudine di consumo sono totalmente diversi. Per esempio, se in Italia i sottoli sono parte del patrimonio gastronomico quotidiano, in Francia sono prodotti inusuali e spesso quindi non si sa come o quando usarli. Un esempio tra tutti: in Italia non si trovano molto i pomodori secchi sottoli nella Gdo, mentre in Francia se ne vendono più di 3 mio di vasi all'anno. E nell' 80% dei casi, si usano per condire le insalate. È evidente, quindi, che le abitudini tra i due Paesi sono molto diverse e, di conseguenza, anche il nostro approccio lo sarà".

Nonostante le diversità, la cucina italiana è da tempo integrata nel panorama francese, basti pensare che i francesi sono i secondi più grandi consumatori di pasta in Europa, dopo gli italiani ovviamente.

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