A Cibus l’evoluzione dei comportamenti di consumo secondo Nomisma

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Emanuele Di Faustino, responsabile industria retail Nomina
L'inflazione non influisce sugli orientamenti a favore dei segmenti trainanti l'alimentazione salutare che dimostrano dinamiche migliori rispetto alla media di mercato

Nomisma approfitta della giornata di apertura di Cibus 2024 per illustrare l'aggiornamento più recente dell'Osservatorio Packaging sul Largo Consumo. L'indagine verte sulle ultime evidenze emerse, frutto di un'indagine condotta su un campione di 1.000 interviste a rappresentare l'universo dei consumatori italiani. In particolare si inserisce all'interno di un monitoraggio giunto al 6° anno di vita.

Guardia ancora alta

Rimane un periodo di particolare attenzione quello attraversato dal consumatore italiano, giustificato -spiega Emanuele Di Faustino, responsabile industria-retail di Nomisma- dal fatto che pur in un quadro di rallentamento dell'inflazione generale (1,2%), il comparto alimentare presenta una situazione ancora calda, oltre la soglia dei 3 punti percentuali. Ne deriva un dato dell'88% di responsabili di acquisto tuttora impegnati in strategie di risparmio, fondamentalmente volte alla riduzione accentuata degli sprechi, all'attenzione alle politiche promozionali dei retailer, con uno sguardo rivolto alle iniziative portate avanti dalla marca.

Il mondo del benessere

Per quanto concerne, però, l'acquisto orientato al benessere la situazione sembra cambiare. A fronte di una perdurante contrazione dei volumi generali (-0,8%, dato che comunque testimonia di un fenomeno in rallentamento rispetto ai picchi registrati negli scorsi semestri), l'area del benessere nel food mette in mostra situazioni senz'altro più positive. Con il +3,5% del free from, il +7,8% nell'area delle intolleranze, il +15% del rich in e il +20% dei prodotti proteici. Ben l'83% degli intervistati si dichiara predisposto agli acquisti di prodotti posizionati nella ricerca di effetti benefici. La metà del campione lo fa con l'intenzione di “sentirsi bene”, motivazione più incisiva rispetto a quella legata alla ricerca di singoli effetti benefici specifici.

Le preferenze trainanti

Suddividendo il target group propenso all'acquisto salutare, il segmento principale risulta essere attratto dai prodotti addizionati (Rich-in) che intercetta il 42% degli acquirenti, con al suo interno un livello di frequent user del 77%. Leggermente più indietro (37%) risultano gli acquirenti di prodotti che eliminano la presenza di determinati ingredienti (free from): i frequent user sono solo il 62% e legati in primis all'eliminazione/riduzione dei grassi o degli zuccheri. Gli altri segmenti sono ancora marginali: il 7% di incidenza acquirenti per i prodotti altamente proteici, con uno zoccolo duro di 40% di heavy user spinti da motivazioni principalmente sportive (tono muscolare, attività di recupero); e il 6% di consumatori di prodotti Veg, con il core fermo al 29%. La motivazione d'acquisto primaria è tuttora esterna alla propria persona: una propensione al servizio del benessere degli animali e del pianeta.

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Ambrogio Invernizzi, presidente Inalpi

Il fattore prezzo costituisce il maggiore limite allo sviluppo incondizionato di quest'area alimentare. E il packaging veicola le migliori potenzialità di avvicinamento e coinvolgimento, sia quando riesce a sottolineare in maniera accentuata il suo baricentro di sostenibilità ecologica (riciclabilità e mancanza di overpackaging), sia garantendo impulsi di acquisto mediante informazioni mirate sulle caratteristiche benefiche del prodotto stesso. Nomisma non manca di sottolineare che esista ancora una accentuata bassa consapevolezza sull'adozione di questi prodotti per quello che possono essere gli effetti nel lungo periodo. Un mercato dunque tuttora guidato dall'impulso e dal breve periodo. In cui la confezione gioca un ruolo primario.

I cluster di Nomisma

Sei i cluster in cui Nomisma suddivide il mondo dei consumatori in Italia. Sono Eco-Active il 28% degli intervistati, soprattutto under 20. Il 23% finiscono nel gruppo dei tradizionalisti, attratti dal prodotto d'origine; il 20% i consumatori consapevoli, alla ricerca di soluzioni alimentari specifiche per le proprie problematiche; il 13% gli amanti dello sport e della forma fisica; il 10% i minimalisti, alla ricerca del prezzo d'ingresso; il 6% sono infine gli edonisti, alla ricerca del piacere alimentare.

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Cinzia Linguerri, responsabile packaging Conad

Per l'industria alimentare orientata alla ricerca e sviluppo non è particolarmente problematico orientarsi agli input crescenti verso il benessere e, in particolare, verso i prodotti propositivi, arricchiti, completati. “Il limite semmai -ricorda il presidente di Inalpi, Ambrogio Invernizzi- è riuscire a realizzare innovazioni premianti anche nel gusto. Sfida ovvia, ma pur tuttavia non semplice. Perché in ogni caso il benessere se legato a un'esperienza sensoriale punitiva non porta con se il successo nei prodotti salutari”. Uno dei motivi per cui, invece, in Conad è stata avviata la funzione di responsabile packaging (non così diffusa negli organigrammi della gdo) è legata “alle migliaia di prodotti che ormai Conad porta sul mercato con le proprie marche -ha ricordato Cinzia Linguerri-. Realtà assortimentale che quindi non può e non vuole fare a meno di un approccio mirato a quelli che sono tutti i parametri strategici di un packaging funzionale ed efficiente portato a scaffale”.

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