Apple accetta la sfida dei pagamenti digitali

Non ci sono solo i nuovi telefoni e il wearable tra gli annunci di Apple di questo inizio di settembre.
C’è un altro mercato che la Casa di Cupertino sembra ben intenzionata a non lasciarsi sfuggire: quello dei pagamenti digitali.
Mercato finora difficilmente indirizzabile vista l’assenza di moduli Nfc sui suoi dispositivi. Ora che la lacuna è stata colmata, è arrivato il momento di partire.
Ecco quindi l’annuncio di Apple Pay, servizio sviluppato per iPhone 6 e iPhone 6 Plus, che dunque sfrutta l’antenna Nfc integrate, un chip dedicato Secure Element e la sicurezza di Touch ID.

Disponibile anche su Apple Watch, una volta che sarà rilasciato, Apple Pay supporta carte di credito e debito dei tre principali circuiti internazionali, dunque American Express, MasterCard e Visa.

Non solo. Negli Stati Uniti, dove il servizio verrà lanciato nel mese di ottobre, Apple ha stretto anche accordi con i principali retailer del Paese: così, Apple Pay sarà utilizzabile non solo nei 258 negozi Apple, ma anche nei punti vendita Bloomingdale’s, Disney Store, Macy’s, McDonald’s, Sephora, Staples, Subway, Walgreens e Whole Foods Market, tanto per citarne alcun, oltre ai 220.000 esercizi che hanno abilitato sistemi di pagamento contactless.

Il sistema, sostiene Apple, è sicuro e rispettoso della privacy dell’utente: associando il numero di una carta di credito o debito al servizio, nessun dato verrà trasferito ai server Apple o resterà memorizzato sul dispositivo. Al device, invece, verrà assegnato un Device Account Number univoco, che resterà archiviato in modalità sicura nell’area Secure Elements.
Non solo: Apple si impegna a non raccogliere lo storico degli acquisti dell’utente, che, in caso di smarrimento del dispositivo, potrà bloccare il servizio di pagamento attraverso la funzione Find My iPhone.

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