Assobirra, in aumento l’occupazione di settore: +4,4%

Birra

La birra dei microbirrifici si congiunge al vino e arriva a Verona. Dal 7 al 10 aprile al Vinitaly (padiglione “C” stand 40, 96, 97) sarà possibile degustare la bevanda alcolica preferita dagli under 54 (Ispo-AssoBirra) e scoprire le ultime tendenze delle birre speciali. I microbirrifici rappresentano una realtà: in Italia
se ne contano oltre 445, concentrati soprattutto in Lombardia (89),
Piemonte (68), Emilia Romagna (46), Toscana (46), Veneto (42) e Campania
(30). Impiegano generalmente da 1 a 3 persone (solo il 5% supera i 10
occupati). prodotti che tra le specialità  e le artigianali rappresentano il 4-5% del mercato.
I 28 microbirrifici saranno presenti nei 460 mq espositivi dell’associazione.

I primi dati del 2012 del mercato della birra
Andamento flat del mercato e occupazione in crescita (+4,4%) a fronte di consumi alimentari in calo di 2,5-3%. "Nonostante una situazione economica complessa il mercato birrario sembra aver mantenuto stabili le proprie vendite, anche grazie al contributo portato dai microbirrifici. Anche se le birre speciali rappresentano ancora una nicchia, il loro apporto resta importante per il diffondersi della cultura birraria nel nostro Paese. Oggi possiamo contare su almeno 1 microbirrificio in ognuna delle provincie del Paese, oltre a 14 medie e grandi fabbriche e 2 malterie", spiega Alberto Frausin, presidente AssoBirra.

Nonostante le difficoltà gli occupati aumentano
Il 2012, insomma, si è confermato come un anno delicato e complesso da un punto di vista delle vendite, ma in grado comunque di far registrare una crescita del numero degli occupati del +4,4% (per un totale di 4.700 occupati diretti complessivamente nel settore, che uniti all’indotto arrivano a 144.000 unità, dati Ernst & Young), anche grazie ai numerosi micro birrifici nati recentemente e alla grande industria che è riuscita a confermare gli stessi livelli occupazionali.

Export stabile, aumentano le birre speciali
Entrando nel dettaglio dei dati, insieme a un export sostanzialmente stabile a 2 milioni di ettolitri, troviamo come costante del settore la crescita di nicchie di mercato come le birre di frumento, quelle di abbazia e le artigianali che segnano margini di crescita nell'ordine del 10-20%.

Associazioni locali
"Lo scorso anno -prosegue Frausin- c’è stata anche la prima storica presenza dell’associazione a Cibus, con un’area dedicata ai microbirrifici e, in autunno, abbiamo portato a Shangai alcuni tra i migliori per far conoscere i profumi e i sapori della nostra birra ai cinesi”.
Un progetto, quello delle associazioni locali, che sembra destinato a decollare, come dimostra anche la presenza all'interno dell'area AssoBirra di una rappresentanza dei birrifici pugliesi (10 aziende in tutto), che saranno presenti anche grazie al sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, di Unioncamere Puglia, dell’Associazione agricoltura Puglia. Quello che potrebbe profilarsi è in questo caso la possibile organizzazione di una realtà local analoga a quelle operative già nel Lazio e in Campania.
Il connubio tra AssoBirra e i microbirrifici, insomma, viene ulteriormente rafforzato dalla presenza al Vinitaly. 

La birra avanza in un contesto complesso
Se la birra è campione del Made in Italy, occorre ricordare che le accise e l'Iva gravano il 30% in più del passato.
La birra è di fatto un esempio vincente del Made in Italy di successo, con esportazioni in crescita costante da ormai diversi anni. Eppure, come spiega il presidente Frausin: "I produttori, sia grandi che piccoli, si trovano ad operare in un contesto complesso. Solo negli ultimi 7 anni c’è stato un aumento della pressione fiscale sul nostro prodotto di circa il 30%. Nel 2006, il prezzo medio di fabbrica di un 1 litro di birra lager era pari a 1,1 euro (valore attualizzato al 2012), oggi il costo è salito a 1,40 euro. Tenuto conto della nuova Iva (e del suo futuro aumento) e delle accise che già gravano sulla birra, l’Italia si attesta tra i Paesi produttori con la pressione fiscale più alta in Europa. Una situazione che incide sul prezzo del prodotto generando un pericoloso meccanismo di concorrenza sleale".

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