Coralis: indipendenti se connessi

Questo il nuovo posizionamento del Consorzio che punta a sottolineare come l’indipendenza sia un valore soprattutto se connessi con altre realtà simili

Il momento storico che la società sta vivendo pone in essere delle domande le cui risposte, se pure complesse e dall’attuabilità complessa, devono essere concretizzate; con il Pianeta nelle sue condizioni peggiori, l’industria della produzione alimentare e la sua distribuzione devono trovare la soluzione per una continuità di produzione che però non impatti più sull’ambiente come fatto finora. Raggiungere un obiettivo ambizioso come questo sottintende la necessità impellente di collaborazione tra operatori del settore mai come prima d’ora. “In questo contesto è tempo che cambi il ruolo della centrale che da aggregatore per rinnovi contrattuali diventa un luogo dove gli imprenditori e le imprenditrici famigliari del nostro gruppo possono esprimere le loro potenzialità sul microterritorio, in termini di competenze, ruolo sociale ed economico”, chiarisce Eleonora Graffione, presidente del Consorzio che festeggia 20 anni di attività sotto la sua presidenza.

Territorio al centro

“Abbiamo pensato all’omologazione del pensiero che guida le scelte delle grandi insegne e che sacrifica l’unicità dei singoli imprenditori in nome di una riconoscibilità -spiega Eleonora Graffione. Noi non ci identifichiamo in questo modello, forse perché non siamo un’industria né una multinazionale e nemmeno una holding finanziaria. Noi siamo la Piccola Distribuzione Organizzata, quella che non lavora solo con prodotti a volantino, quella che ha scelto di supportare ed enfatizzare l’indipendenza di ogni singolo imprenditore locale, che conosce bene il suo territorio, con le sue eccellenze, le relazioni con i produttori locali, quella che riesce ad esprimere meglio il concetto di unicità, proprio per le sue dimensioni e per la sua versatilità e flessibilità che la rende dinamica e velocemente reattiva”.

"Libertà d’insegna, identità e no all’omologazione sono le parole chiave della nuova visione di Coralis -spiega Giorgio di Tullio, filosofo, pensatore e docente che accompagna da tempo i soci del Consorzio in un percorso di definizione strategiche, che va dalla formazione alla scelta di naming, payoff e della campagna di comunicazione del 2023-. Coralis è policentrica, nel senso che tiene insieme tanti centri: ogni socio è un centro che contribuisce allo sviluppo e alla crescita della sua impresa famigliare e del gruppo. Perché uniti si cresce solo se è anche connessi, da valori, visioni, approcci al mercato.

“L’indipendenza è l’aspirazione che muove le imprese, un desiderio però che non deve mai diventare isolamento: solo la connessione con altre “diversità” può salvare quell’indipendenza e seminare nuove idee e possibilità, anche nella distribuzione”
Giorgio Di Tullio

 

Sinergie tra soci

Concetti che si concretizzano, ad esempio, nell’alleanza tra La Prima (che opera con l’insegna Mercati di Città) e Centro Distribuzione Curcio (attiva nei C+C e con la firma Spesa Amica) che creeranno una piattaforma, attiva in Puglia, Basilicata e Campania, aperta anche ad altre realtà, sia indipendenti sia già presenti nel consorzio, per scambiarsi esperienze, know how e fare sistema, a conferma della nuova campagna “Indipendenti se connessi”

 

Un progetto per le mdd

Anche i prodotti a marchio fanno parte a pieno titolo di questo progetto con il lancio di tre linee che, come hanno sottolineato Eleonora Graffione e Giorgio Di Tullio, hanno anche il ruolo di rendere unici e distintivi gli assortimenti dei soci. “Stiamo definendo marchi che creino connessioni nei quali i soci siano coinvolti nella loro capacità di scouting di nicchie ed eccellenze; una sorta di linea premium che spiegheremo meglio a Marca -spiega Graffione-. Il mainstream nel food, che caratterizzerà prodotti genuini, di qualità e prezzo accessibile, e poi un brand nel non food".

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