#Coronavirus. Fipe-Confcommercio: “Serve un Piano economico straordinario”

Fipe-Confcommercio traccia un bilancio delle difficoltà a cui vanno incontro gli esercenti ma chiede che si tracci un Pano economico straordinario

La situazione di emergenza da Coronavirus che l’Italia sta vivendo in questi giorni ha messo a dura prova oltre 300mila imprese e un milione di lavoratori del settore. Fipe-Confcommercio traccia un bilancio delle difficoltà a cui vanno incontro gli esercenti ma auspica e chiede a gran voce che si tracci un Pano economico straordinario per tutelare i commercianti.

 

Le perdite stanno mettendo in ginocchio intere categorie e il mondo dei Pubblici Esercizi risulta particolarmente colpito da una gestione altalenante delle disposizioni che li riguardano direttamente e da una comunicazione che ha contribuito a generare confusione, incertezza e panico –spiega Fipe-Confcommercio-. Gli imprenditori delle zone chiuse come quelli di tutta Italia rispetteranno i provvedimenti annunciati nella notte dal Governo e in tanti si stanno impegnando in queste ore per garantire vivibilità e servizio alle comunità in cui operano, ben consapevoli del ruolo sociale svolto e dei rischi sanitari in cui incorrono”.

 

La Fipe-Confcommercio aggiunge: “È una situazione drammatica per migliaia e migliaia di imprenditori e lavoratori, che insieme alla Presidenza della Federazione, riunitasi oggi in seduta permanente, chiede con forza un Piano economico straordinario, da approvarsi con risorse ingenti subito, già con il Decreto Legge in approvazione la settimana prossima”.

Quali le misure da adottare? Per Fipe: “Vanno estese le misure previste per le zone chiuse a tutto il territorio nazionale, aprire la cassa in deroga per almeno 6 mesi a tutte le imprese di tutte le Regioni, far slittare tutte le scadenze fiscali a fine anno, fermare gli sfratti per morosità, individuare un meccanismo di credito di imposta che sostenga, almeno parzialmente, le perdite documentabili delle imprese”.

 

 

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