Crai, con questo cambiamento societario, compie un passo decisivo nel percorso di sostenibilità: per bilanciare l’attenzione socio-ambientale e la creazione di valore condiviso

Gruppo CRAI (di seguito: Crai), uno dei gruppi storici della distribuzione associata italiana, che ha compiuto nel 2023 mezzo secolo di storia (fu fondato nel 1973 a Desenzano del Garda), ha assunto lo status di società benefit, dichiarando nello statuto il proprio impegno a generare un impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente. Una decisione che rientra nel percorso di rinnovamento Crai Futura con cui il Gruppo sta ridisegnando la sua organizzazione e il suo modello distributivo in modo profondo, riaffermando la propria identità e il proprio radicamento su tutto il territorio nazionale.

Il cambiamento societario rappresenta un passo decisivo nel percorso di sostenibilità di Crai, che non da oggi si caratterizza anche per l'attenzione verso la collettività: essere una B Corp rende ancora più concreti e tangibili gli impegni nel bilanciare l’attenzione ambientale, sociale ed economica con l’obiettivo di creare valore condiviso.

Un ulteriore traguardo che riflette la volontà dell’azienda di adottare un modello di business che pone al centro il territorio, la qualità della vita dei collaboratori e il benessere delle comunità in cui opera, al di là del successo economico.

Giangiacomo Ibba, amministratore delegato di Crai

"In Crai crediamo che il vero valore di un'azienda risieda nella capacità di creare un impatto positivo e duraturo per la collettività, soprattutto per le generazioni future – commenta Giangiacomo Ibba, amministratore delegato di Crai Secom-. La trasformazione in Società Benefit è solo l'inizio di un percorso ambizioso intrapreso con Crai Futura. Guardiamo con entusiasmo a questo nuovo capitolo con l’obiettivo di continuare a innovare e crescere in modo sostenibile, contribuendo a generare valore per il territorio, sempre nel rispetto delle persone e dell'ambiente".

Ricordiamo che Crai è acronimo di Commissionarie riunite alta Italia, e oggi gioca un ruolo importante nel commercio al dettaglio di vicinato e prossimità, con una rete di 1.500 punti di vendita -fra negozi, superette e supermercati- in oltre 800 Comuni.

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