Questo fine 2021 vede l’apparizione di un termine che rimanda al mondo sci-fi: “metaverso”. Coniato dallo scrittore Neal Stephenson per il suo Snow Crash, romanzo cyberpunk del 1992, il metaverso non è solo una citazione letteraria ma è assurto all’onore delle cronache grazie a Mark Zuckerberg, che ne ha annunciato la nascita e il futuro (almeno 10 anni), cambiando anche nome alla sua società: infatti, da Facebook,
nasce Meta, un nuovo sistema interconnesso e vitale ancorché virtuale.
Andando con ordine: cos’è il metaverso? Il metaverso è il luogo in cui il mondo fisico e quello digitale si incontrano. È uno spazio in cui rappresentazioni digitali di persone, gli avatar, interagiscono, lavorano, giocano, incontrandosi nel loro ufficio, andando ai concerti e persino provando i vestiti.
Al centro di questo universo, c’è la realtà virtuale, un mondo digitale cui possiamo già accedere, guarda caso, tramite i visori Oculus VR di Facebook. Il metaverso include Web 3D, Realtà Aumentata e Realtà Virtuale e Facebook ha già in corso una versione professionale del metaverso: Horizon Workrooms, un’app che consente ai lavoratori di Oculus di entrare negli uffici virtuali e tenere riunioni.
Sorge spontanea un’altra domanda: cosa comporta il metaverso? Alcune applicazioni sono già tra noi, c’è Gather.town, vera e propria città virtuale con una grafica anni 80, o Roblox, che da poco ha acquisito Loom.ai, simile a Gather con scelte grafiche differenti. Ovviamente l’obiettivo di Zuckerberg & Co è di ampliare le attività, dal gaming, agli uffici, dai concerti allo shopping, il tutto seamless.
Nulla di nuovo sotto il sole per chi ricorda Second Life e il suo mondo virtuale... funzionerà questa volta? Probabile, anche se molti ostacoli sono ancora lì, tutti da superare, ma oggi si è tutti più pronti, la maggior parte di noi ha scoperto il vantaggio delle riunioni a distanza, dello shopping dal divano.
Il metaverso è un completamento alla multicanalità, un altro canale che si aggiunge ma non si sostituisce al mondo reale e, probabilmente, è proprio questo che lo differenzia dalle esperienze del passato: la realtà che funzionerà sarà immersiva ma non esclusiva. Ricordiamo che anche i clienti evolvono!
(Editoriale Gdoweek 18, 30 novembre 2021)