Experian: in Gran Bretagna i debiti non pagati sono a quota 5,8 miliardi di euro

Ammontano a 4,7 miliardi di sterline l'anno, pari a quasi 5,8 miliardi di euro, gli insoluti delle aziende britanniche che chiudono volontariamente, ossia senza fallire. La stima è di Experian, società di riferimento nei servizi informativi per il credito, e rappresenta il primo tentativo di analizzare il fenomeno delle aziende non tecnicamente fallite, ma che chiudono lasciando buchi pari spesso a 1,5 volte i valori presi normalmente come riferimento.

Analisi decennali sui bilanci

Experian ha incrociato le banche dati dei bilanci di tutte le aziende britanniche che hanno chiuso volontariamente dal 2000 a oggi. L'analisi ha rilevato che ogni anno il 13% delle aziende che ha cessato l'attività senza ricorrere a procedure concorsuali presentava, prima della chiusura, debiti superiori al patrimonio netto: situazione che annulla la possibilità, anche vendendo tutto, di saldare completamente il dovuto a fornitori e creditori.

Oltre 300.000 chiusure

Nel solo 2011 l'ammontare dei debiti non onorati dalle 300.000 aziende britanniche che hanno chiuso volontariamente (e quindi in grado, apparentemente, di saldare gli impegni) sono arrivati a sfiorare, in valore, la metà di quelli delle 21.000 aziende fallite, stimati in 11,7 miliardi di sterline.

Fenomeno sottovalutato

Secondo Experian il fenomeno meriterebbe maggiore attenzione, e non solo nel Regno Unito, perché accresce del 50% le stime delle perdite subite da creditori e fornitori in seguito a chiusure. Tali perdite sarebbero più basse se le stesse imprese si preoccupassero di capire che cosa sta avvenendo ai loro debitori, utilizzando con maggior frequenza, e meglio, i servizi di informazione commerciale e creditizia.

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